Il caso delle dichiarazioni sui Carabinieri delle stazioni: un esempio di fallimento comunicativo?
La recente vicenda riguardante i carabinieri delle stazioni e i cacciatori ha sollevato non poche polemiche ed ha fatto ampliamente discutere i carabinieri di ogni ordine e grado. Nonostante il Comando Generale abbia cercato di giustificare le, ormai famose, dichiarazioni dell’ufficiale come un incentivo motivazionale, i sindacati militari hanno protestato vivacemente contro queste parole, definendole discriminatorie e offensive nei confronti dei carabinieri della linea territoriale. La situazione è stata ulteriormente complicata dalla gestione comunicativa del Comando Generale, che ha evidenziato una falla nella comunicazione interna ed esterna, contribuendo a creare un clima di confusione tra i carabinieri all’interno della stessa Arma.
Pensavamo che la questione riguardante i carabinieri in servizio alle stazioni, etichettati come privilegiati rispetto ai cacciatori, fosse stata risolta invece oggi, ecco spuntare un servizio su Uno Mattina dedicato all’Arma ove lo stesso ufficiale del video divenuto virale sottolineava “Il personale è preparato e viene selezionato dalla territoriale, dalle stazioni carabinieri, che sono il presidio della legalità! Questo personale che ha già fatto tanti sacrifici durante il proprio servizio, decide di mettersi in gioco.” Per alcuni un toppa ancor più evidente del buco.
Carabinieri: fallimento comunicativo?
È importante che il Comando gestisca con attenzione la comunicazione in modo da evitare che questa falla si ripeta in futuro. La figura dei carabinieri come presidio della legalità e del territorio deve essere difesa e valorizzata, anche attraverso una comunicazione efficace e trasparente da parte del Comando Generale.
In questo caso, il Comando Generale è intervenuto per chiarire la situazione tardivamente e solo a seguito dei meme sui social, la protesta dei sindacati militari e l’approfondimento su Infodifesa.it. Possibile che nessuno parli della mancanza del filtro del Comando Generale prima di mettere in onda tali dichiarazioni (che si possono prestare a molteplici interpretazioni) sulla rete nazionale e si punti il dito solo contro l’ufficiale che le ha proferite? «Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito»…
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