FORZE ARMATE E DI POLIZIA ANCORA SENZA AUMENTI ED ARRETRATI
Niente aumenti di stipendio e niente arretrati. Forze armate e polizia ancora a bocca asciutta. Nonostante il rinnovo del contratto sia avvenuto già a gennaio scorso, con gran fretta da parte del governo uscente, i soldi ancora non arrivano. Una situazione che sta generando non pochi malumori nell’intero comparto difesa, viste anche trattative e esito del rinnovo che ha scontentato tutti. A distanza di quasi tre mesi (la firma, non di tutti i delegati, è arrivata con un blitz notturno il 26 gennaio scorso), ancora si attende che i soldi arrivino nelle tasche di militari e poliziotti.
L’aria che tira, però, non è delle migliori. Il 15 marzo scorso, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato i Dpr con cui vengono recepiti gli accordi sindacali. Ora mancherebbe solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma il contratto delle forze armate è al vaglio della Corte dei conti che lo avrebbe ricevuto lunedì scorso. Proprio la Corte dei conti nei giorni scorsi ha espresso un giudizio «deludente» sul contratto degli statali. E l’iter che riguarda forze armate e polizia non fa altro che prolungare i malumori degli uomini che si occupano della nostra sicurezza a cui il governo uscente ha elemosinato pochi spiccioli di aumento con una trattativa che si è consumata in gran fretta prima dell’inizio ufficiale della campagna elettorale.
La critica mossa al governo da più parti, infatti, è stata proprio questa: affrettare i tempi per la firma anche se la parte normativa (quella che riguarda specificità, straordinari, etc) è stata rimandata e soprattutto senza considerare le richieste dei vari delegati Cocer che per mesi hanno contestato il metodo e il merito della trattativa.
Nonostante il governo Pd abbia tentato di far passare il rinnovo del contratto (fermo da 8 anni) come un successo, la controparte non ha mai condiviso questa visione. Tra coloro che non hanno firmato il contratto proposto dal governo (Cocer Marina, Aeronautica e Brigadieri Carabinieri) al termine di un tavolo fatto di pochissimi incontri e nessuna trattativa, è arrivato anche il momento dei conti sulle tabelle che raccontano gli effettivi incrementi di stipendio. Il comparto sicurezza, infatti, si è dovuto accontentare di aumenti pari a un minimo di 1,72 ad un massimo di 2,2 euro al giorno. Malcontento anche per gli arretrati 2016 e 2017 che in media al giorno saranno di circa 0.49 centesimi di euro netti.