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Forze Armate, Boeri: “Si spende troppo per salari e pensioni. Vantaggi che non hanno i comuni mortali”

Tito Boeri, già presidente dell’Inps, ha scatenato un’ondata di reazioni con le sue parole sulle Forze Armate. Durante la trasmissione televisiva “Che Tempo che Fa” condotta da Fabio Fazio, Tito Boeri ha avanzato delle critiche al sistema pensionistico dei militari italiani, sottolineandone i vantaggi di ausiliaria e di privilegiata, anche per chi “non ha mai combattuto, per fortuna, una guerra”.

Non solo. L’economista Boeri ha ricordato uno studio che fece ai tempi della presidenza dell’INPS, secondo il quale l’Esercito Italiano sarebbe troppo sbilanciato verso i marescialli e gli ufficiali ma con pochi “soldati semplici”.

Pensioni dei militari: cosa ha detto Boeri

Il conduttore Fazio ha chiesto a Boeri dove saranno presi i soldi per raggiungere il traguardo del 2% del PIL nella spesa militare auspicato da Crosetto. Boeri rispondendo a Fazio ha sottolineato: “Guardavo non molto tempo fa, la composizione della spesa per l’Esercito Italiano, 6 euro su 10 sono spesi per salari o per pensioni, non credo che ci sia nessun’altro esercito al mondo in cui si spende così tanto per salari e pensioni come in Italia, e la ragione è che noi abbiamo un esercito in cui ci sono più marescialli ed alti ufficiali di soldati semplici, e poi quando vanno in pensioni i militari che, per fortuna, non hanno mai combattuto una guerra alla fine si ritrovano delle pensioni molto più ricche. Quando ero all’Inps avevamo calcolato che loro (i militari ndr) prendono il doppio rispetto ai contributi versati, perché hanno la pensione ausiliaria, la pensione di privilegio, hanno tutta una serie di vantaggi che i comuni mortali non hanno.”

E Fazio ha quindi incalzato: “Quindi secondo lei questi 10 miliardi dove si andranno a prendere?” E Boeri ha replicato “se magari potessimo togliere un po di privilegi…”

Cosa c’è da sapere sulle pensioni dei militari

I sistemi pensionistici retributivo ed contributivo sono due diversi modelli di previdenza, ognuno con propri aspetti e caratteristiche. Il sistema retributivo si applica alle anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 2011 dai lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Secondo tale sistema, la pensione è rapportata alla media delle retribuzioni degli ultimi anni lavorativi. I militari di oggi, ormai, andranno in congedo con un sistema pensionistico diverso ed anche evidentemente penalizzante. Boeri, infatti, ha commentato in maniera critica le pensioni dei militari arruolati con il sistema pensionistico retributivo (le cui pensioni ritenute generose, sono tali per tutti i dipendenti rientranti nel sistema pensionistico retributivo e non solo le Forze Armate e di Polizia), omettendo di sottolineare che, ad oggi, il Comparto Sicurezza e Difesa non ha avviato una previdenza complementare. A seguito delle misure adottate nella Riforma Dini (ormai quasi 30 anni fa!), i militari arruolati con il sistema pensionistico contributivo (e in quota parte anche misto) avranno un trattamento pensionistico decisamente meno conveniente. Si tratterà di somme nettamente inferiori rispetto agli attuali stipendi, un dato importante che Boeri non ha considerato.

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