Carabinieri

FESI e arretrati in busta paga a Giugno per i Carabinieri

Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha disposto il pagamento, contestualmente allo stipendio di giugno 2025, di due voci attese dal personale: il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali (FESI) per l’anno 2024 e gli arretrati relativi all’accordo di concertazione 2022-2024, come stabilito dal D.P.R. 24 marzo 2025, n. 53.

Il FESI rappresenta una forma di incentivazione economica legata alla produttività e all’efficienza dei servizi istituzionali. Gli importi variano in base a parametri oggettivi come incarico ricoperto, tipologia di servizio svolto, sedi disagiate e presenza in servizio.

Per tutti i dettagli sulle somme in pagamento, è disponibile la tabella pubblicata da InfoDifesa con gli importi aggiornati per ruolo e grado.


Accordo sindacale e concertazione: attuazione completata del D.P.R. 53/2025

Unitamente al FESI, viene corrisposta anche la parte economica prevista dal D.P.R. n. 53/2025, che ha recepito sia l’accordo sindacale per il personale non dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, sia il provvedimento di concertazione per il personale militare. Si tratta dell’ultima fase applicativa del rinnovo contrattuale triennio 2022-2024, già completato dal punto di vista normativo nei mesi precedenti.

Gli arretrati per l’anno 2024, quindi, sono già stati calcolati e corrisposti per le varie categorie interessate. Le cifre, differenziate per grado e posizione, sono consultabili nella tabella completa pubblicata da InfoDifesa.


Sindacati e rappresentanza militare: attenzione costante sui criteri di riparto

Nel contesto dell’erogazione del FESI 2024, le rappresentanze sindacali e i delegati della rappresentanza militare hanno evidenziato l’importanza di proseguire il confronto istituzionale per garantire criteri di assegnazione più omogenei e trasparenti.

Come evidenziato da InfoDifesa in un approfondimento recente, tra le proposte in discussione figurano la valorizzazione del servizio in contesti operativi complessi, la revisione dei punteggi per la ripartizione e una maggiore attenzione alle sedi disagiate.


Chiuso il capitolo 2024, si guarda già al futuro rinnovo

Con il pagamento di giugno si chiude la partita economica relativa al triennio contrattuale 2022-2024, mentre iniziano a delinearsi le aspettative per il nuovo ciclo di concertazione. Le organizzazioni sindacali e le rappresentanze militari chiedono che l’efficienza venga riconosciuta in modo strutturale, andando oltre il principio del bonus una tantum.

L’obiettivo condiviso è una politica retributiva più stabile, in grado di riconoscere il ruolo strategico svolto quotidianamente dal personale in uniforme nella tutela della sicurezza nazionale.


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