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Fallimento dei Servizi Segreti Israeliani: Il Mossad non ha previsto l’offensiva di Hamas. L’analisi di Mancini già a capo del controspionaggio italiano

Nel teatro delle operazioni complesse dell’intelligence, il Mossad, l’agenzia di intelligence straniera di Israele, ha subito un colpo significativo. I servizi segreti israeliani non sono riusciti a prevedere la massiccia offensiva di Hamas, un fatto che è stato definito come la loro sconfitta più grande nella storia dell’agenzia. La mancanza di previsione ha suscitato domande e critiche, portando a un’importante discussione sull’efficacia delle attività di intelligence condotte in Medio Oriente.

Le Parole di Marco Mancini

Marco Mancini, ex capo del controspionaggio italiano, è stato intervistato da Giovanni Minoli su Mixer, fornendo importanti riflessioni sulla situazione. Mancini ha evidenziato che il Mossad, l’agenzia di intelligence straniera israeliana, non è stato sopravvalutato ma ha subito una delle sconfitte più gravi nella sua storia. Anche lo Shin Bet, un altro servizio segreto israeliano (quello interno), è stato colpito dall’ampia operazione di controspionaggio messa in atto da Hamas. Ciò ha gettato ombre sulla fiducia del popolo israeliano non solo nei servizi segreti, ma anche nel loro leader, Netanyahu.

Il Mossad e lo Shin Bet: Sconfitta e Beffati da Hamas

Hamas è riuscita a smantellare qualsiasi tentativo di spionaggio da parte del Mossad e dello Shin Bet, dimostrando l’efficacia della sua operazione di controspionaggio. Non è la prima volta che Hamas ha ottenuto successi simili; nel 2006, hanno sequestrato il carrista israeliano Gilad Shalit, che è stato liberato in cambio di oltre mille prigionieri palestinesi. Questo dimostra come il controspionaggio di Hamas abbia funzionato in modo straordinario.

La Mancanza di Fattore Umano nell’Intelligence Moderna

Secondo Mancini, il problema principale è stato la mancanza di attività di raccolta di informazioni umane, o “humint”, da parte dei servizi segreti israeliani. Ha sottolineato che le fonti umane sono la spina dorsale di qualsiasi servizio segreto efficace e che le risorse tecniche dovrebbero essere un supporto per le operazioni umane, non una loro sostituzione.

Hamas ha riuscito a infiltrare il Mossad e lo Shin Bet, i principali servizi segreti israeliani, diffondendo informazioni false e fuorvianti. La mancanza di reclutamento di fonti umane ha permesso a Hamas di manipolare l’agenda informativa e di sgominare i servizi segreti israeliani.

L’ex capo del controspionaggio italiano ha dichiarato che c’è stata una tendenza a livello mondiale verso la decadenza dell’humint, che tradizionalmente è stata la base di tutte le agenzie di intelligence nel mondo. Hamas è riuscita a sfruttare questa lacuna, diffondendo informazioni false attraverso fonti fittizie e placando la vigilanza degli alti comandi a Tel Aviv. “Hamas – ha spiegato Mancini – ha mandato e propalato notizie attraverso finte fonti, tranquillizzando i vertici di Tel Aviv”.

Implicazioni Globali e il Campanello d’Allarme

Mancini ha anche menzionato che questi eventi possono avere implicazioni a livello globale, poiché altre agenzie di intelligence possono essere vulnerabili alle stesse tattiche. La situazione in corso nel Medio Oriente dovrebbe essere un campanello d’allarme per rafforzare l’humint e ridurre la dipendenza da tecnologie avanzate nelle operazioni di intelligence.

Il Ruolo Cruciale dei Giovani nell’Operazione di Intelligence di Hamas

Mancini ha anche sottolineato l’importanza del reclutamento e dell’addestramento di giovani, sottolineando che i sequestratori avevano tra i 18 e i 25 anni, mentre il loro capo aveva 60 anni. Questi giovani sono stati selezionati e addestrati per eseguire operazioni di intelligence, spesso attraverso mezzi insoliti come il deltaplano. “Sono stati reclutati ragazzi quando avevano 10-11 anni non a lanciare con le fionde i sassi. Se voi vedete i sequestratori hanno tra i 18-20-25 anni. Il loro capo ha 60 anni, loro no. Non hanno un’età avanzata. Sono stati selezionati e addestrati, questi ragazzi. Sono andati in Egitto – ha concluso Mancini – con il deltaplano. È già da 20 anni che si usa il deltaplano. Ci sono scuole di volo nel deserto dell’Egitto. E Israele non sapeva niente perché sennò non si sarebbe fatto sequestrare oltre 200 persone”. 

Il risultato finale di questa mancanza di preparazione è stato un grave fiasco per il Mossad e gli altri servizi segreti israeliani. Più di 200 persone sono state sequestrate, e Israele è rimasto all’oscuro dei dettagli di queste operazioni fino a quando non è stato troppo tardi.

Con gli ostaggi ancora detenuti a Gaza, resta da vedere come questa crisi si svilupperà e se porterà a cambiamenti significativi nell’approccio delle agenzie di intelligence a livello globale.

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