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ESCLUSA DALLA GUARDIA DI FINANZA PERCHÉ TROPPO BASSA, CONCETTA VINCE IL RICORSO

(di Mario Gerevini) – Concetta
parte da Fiumefreddo destinazione Roma, Centro di reclutamento della Guardia di
Finanza. Nello zaino libri, bigini, appunti, per l’ultimo ripasso.

Fiumefreddo
è un paese sulla costa a nord di Catania. A Roma duemila giovani cercano il
futuro nel «Concorso per l’ammissione di 297 allievi marescialli – anno
accademico 2013/2014».
Concetta ha 24 anni, fidanzato
in Marina, padre (barbiere) e madre (impiegata part time) separati, ma uniti
nel sostenere la scelta della figlia. Le prove scritte vanno bene, sopra la
media. Si passa ai test psico-fisici. Concetta sogna già la divisa da
maresciallo. Le misurano l’altezza: 1,59. Troppo piccola, sotto il minimo di
legge di 1,61. È fuori, esclusa.
Ma una che si chiama Concetta Gambacorta e che amici e conoscenti descrivono
come «tosta» e «determinata», molla il colpo perché una stupida macchina
misuratrice al servizio di una legge anacronistica la rimanda a casa?
A Roma c’era andata straconvinta del suo 1,61. Chissà il darsi di gomito degli
altri candidati. Sul suo cognome la signorina Gambacorta ci gioca con la
leggerezza dell’autoironia: «Ci rido su anch’io».
Conta solo passare il turno. Il nemico numero uno è quel maledetto
antropometro. Il presidente della Commissione d’esame gliel’aveva detto subito:
«Può fare ricorso». Fare causa alla Guardia di Finanza? Per una che sogna di
sposarla vestita da maresciallo non è facile. Scende in campo l’avvocato
Claudio Fiume di Fiumefreddo.
Parte il ricorso al Tar. Fiume
si appoggia a Roma a Francesco Samperi, ex presidente degli avvocati europei.
Il ricorso costa. Papà e mamma ci mettono qualche migliaio di euro. Gli
avvocati riducono al minimo le parcelle.
Intanto viaggia tra Camera e Senato un disegno di legge che abolisce i limiti
di altezza per i concorsi militari.
Basta discriminazioni, è il
coro politico, solo in Italia abbiamo queste norme. Che poi generano mostri
come il concorso per 20 medici in Polizia dove è richiesta «statura non
inferiore» a 1,65 (1,61 per le donne) «nonché un rapporto altezza-peso, una distribuzione
del pannicolo adiposo ed un trofismo che rispecchino un’armonia atta a
configurare la robusta costituzione…».
Per prepararsi bisognerà palpare il pannicolo adiposo in mutande davanti allo
specchio?
Mentre il ddl procede, Concetta
ottiene dal Tar una nuova misurazione. Si torna a Roma, destinazione Celio,
l’ospedale militare. La Gambacorta con il suo specialista, la Gdf con il suo
colonnello misuratore, e a far da giudice un collegio medico del Celio. Il
futuro di Concetta è una questione di millimetri. Sale sulla predella, potesse
leviterebbe: il responso è 1,61 e 3 millimetri. Aveva ragione lei. Il 17
dicembre ci sarà l’udienza al Tar ma ormai è chiaro, Concetta torna in gioco.
Tutti i vincitori del concorso sono avvisati con un annuncio in Gazzetta
Ufficiale. E il famoso ddl del 2013? Langue in commissione Affari
costituzionali dal 3 giugno. La senatrice Silvana Amati (Pd) sta cercando di
sbloccarlo tra molte resistenze militari.
Siccome un posto da disoccupata
non glielo nega nessuno, Concetta si è nel frattempo laureata in Economia. Poi
si vedrà se la Finanza le farà concludere il vecchio concorso o l’ammetterà con
bonus al nuovo. Lei per adesso non vuole intralci, né apparire protagonista.
Poche battute al telefono: «Che le posso dire? Studio di giorno, esco di sera,
vado in palestra e ho un nome che non mi piace». Gambacorta? «No, Concetta: è
un po’ antico. Per questo su Facebook sono Cetty». Concetta è una ragazza del
Sud, laureata, che vorrebbe diventare maresciallo della Guardia di Finanza. Ce
la farà? Di sicuro non sarà una ridicola asticella a impedirglielo.

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