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EROE DI NASSIRYA MORTO PER URANIO IMPOVERITO, PENSIONE NEGATA ALLA FAMIGLIA

Un militare che si è ammalato in servizio. Un militare che era agli
sgoccioli della sua troppo breve vita. Ha chiesto aiuto allo Stato, ha ricevuto
in cambio un bluff. Una moglie, una bimba nata da un anno, e tre diagnosi
infauste. L’una dietro l’altra.

L’ultima, quella che lo ha costretto immobile
in un letto di ospedale e che alla vigilia di Natale lo ha ucciso. Un militare
che si è reso conto di non avere più tempo, e che ha dedicato gli ultimi giorni
di vita a un’unica battaglia: ottenere quanto gli è dovuto dalla legge per
assicurare una dignitosa sopravvivenza alla sua famiglia”.
È il blog di Beppe Grillo a
denunciare, tramite l’Osservatorio Militare di Domenico Leggiero, la storia
terribile e beffarda della morte di Gianluca Danise, classe 1973,
campano, che “dopo essere stato impiegato all’estero, nei territori di guerra,
ha dovuto anche combattere contro un’ottusa burocrazia”, scrive il blog.

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Gianluca,
maresciallo dell’Aeronautica, è stato in missione in Kosovo, Albania, Eritrea, Afghanistan,
Irak, Gibuti ed è stato ucciso dalla malattia provocata dall’uranio
impoverito
, il materiale radioattivo utilizzato nei proiettili di calibro
maggiore da oltre 20 anni. Un materiale contro la cui pericolosità “passiva”
(le polveri rilasciate da questi proiettili quando detonano sono altamente
tossiche e radioattive) le nostre Forze armate ancora non hanno preso
precauzioni sufficienti: il risultato è che oltre 300 militari italiani sono
morti e oltre 3mila malati, anche in forme gravi, per patologie conseguenti.

Ma
oltre alla tragica morte del maresciallo, denuncia Beppe Grillo, la sua
famiglia ha dovuto patire l’insulto dello Stato
: Gianluca ha percepito la
metà della pensione che gli spettava. L’Inps ha sbagliato a calcolarne
l’assegno pensionistico, negando al Maresciallo dell’Aeronautica la pensione
privilegiata ordinaria, e non ha liquidato – a leggere le carte – il secondo
bonifico del Tfr “per mancanza di fondi”; inoltre non ha corrisposto
l’interdipendenza della causa di servizio (che giace ancora presso la
commissione che risulta essere in arretrato di 2 anni rispetto alle pratiche da
esaminare).

E
ancora, ai suoi conteggi mancano gli assegni famigliari; l’assegno corrisposto
per la bambina che ha un anno è invece corrisposto per una figlio di oltre 3
anni e l’Inps non ritiene valido il certificato di nascita della bambina
inviato dal Maresciallo. Il M5S ha annunciato una serie di interventi in sede
parlamentare, dalle interrogazioni al ministro della Difesa fino alle lettere
al presidente Inps Tito Boeri per verificare e rettificare la
situazione
.

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