Difesa: la sindacalizzazione dei militari è legge, ma delude le aspettative.
Chi può festeggiare per l’approvazione di un testo di legge che riporta indietro di 40 anni la rappresentatività dei militari? Dopo la sentenza della Consulta n. 120 del 2018, con la quale si riconosceva la costituzionalità ai militari di unirsi in sindacato, si attendeva una legge evolutiva e non deludente. Eppure c’è chi considera un successo politico l’aver approvato con soli 282 votanti su 630 deputati, testo criticato dalle nuove associazioni sindacali e dai Co.Ce.R.. Una salita molto ripida attende le associazioni sindacali militari. Ad esempio non potranno avere rapporti con le confederazioni, per i primi tempi potranno svolgere la loro attività solo fuori dall’orario di servizio come se fossero delle associazioni di beneficenza, oltre alle difficoltà che avranno per raggiungere un numero qualificato di rappresentatività e che altri sindacati non hanno. Ma anche le amministrazioni non potranno gioire visto che i nuovi sindacati, per superare le oggettive difficoltà funzionali, saranno costretti a ricorrere ad azioni legali stragiudiziali e giudiziarie.
A fronte di ciò il dovere morale dei conoscitori delle tematiche, sarà quello di traghettare costruttivamente, attraverso i decreti applicativi, la rappresentatività verso una piena sindacalizzazione. Solo così si potrà evitare, per il futuro, possibili contrapposizioni fini a se stesse in modo da salvaguardare l’unità del personale e il servizio alla Nazione.
Antonello Ciavarelli – delegato Co.Ce.R. M.M. – Guardia Costiera