Marina militare

Difesa hi-tech, si punta sulle tecnologie del futuro: al via maxi piano di ammodernamento della Marina Militare

Il Governo ha recentemente presentato alle Camere, per l’espressione del prescritto parere parlamentare, lo schema di decreto ministeriale relativo all’approvazione di un programma pluriennale di ammodernamento e rinnovamento nel settore delle operazioni subacquee della Marina Militare.

Il programma, della durata stimata di 7 anni dal 2024 al 2030 e con un costo complessivo di 60 milioni di euro, è denominato “Acquisizione di un’unità di appoggio alle operazioni speciali, di supporto alle operazioni subacquee e per il soccorso a sommergibili sinistrati e relativa integrazione di una centrale operativa subacquea avanzata e un simulatore abissale evoluto”.

L’obiettivo è ammodernare le capacità della Marina Militare nelle operazioni che avvengono sott’acqua, ritenute sempre più strategiche con l’aumento dell’importanza dei fondali marini, dove transitano infrastrutture critiche come cavi elettrici e di telecomunicazione. Lo sviluppo negli ultimi anni di tecnologie in grado di operare a grandi profondità ha infatti creato nuove minacce asimmetriche che richiedono l’acquisizione di adeguati sistemi militari senza pilota.

Nello specifico, il programma prevede l’acquisizione di una centrale operativa subacquea avanzata per il coordinamento e monitoraggio delle attività addestrative e operative di tipo subacqueo, dotata anche di algoritmi di intelligenza artificiale per supportare al meglio le decisioni in ambienti complessi come i fondali marini.

Verrà inoltre acquistato un simulatore abissale sia per l’addestramento degli operatori che per il collaudo di tecnologie destinate ad operare a profondità non sostenibili dagli esseri umani. Il programma include anche l’acquisto di mezzi di dispiegamento e l’ampliamento del supporto logistico.

La realizzazione sarà affidata all’industria cantieristica e meccanica nazionale, con il coinvolgimento primario delle aziende del settore localizzate in Liguria e Toscana e dell’indotto costituito da piccole e medie imprese. I sistemi sviluppati, date le loro capacità di interoperabilità e flessibilità d’impiego, potranno inoltre interessare altre Marine estere sia in termini di esportazione che di cooperazione operativa.

Per quanto riguarda i profili finanziari, dei 60 milioni stimati 16 sono già stanziati a valere su risorse nazionali disponibili, mentre i restanti 44 milioni saranno reperiti con successivi provvedimenti. Spetterà ora alle Commissioni parlamentari Difesa di Camera e Senato esprimere il proprio parere sullo schema di decreto.

Il programma si inserisce nel processo di ammodernamento e rinnovamento dello strumento militare portato avanti in questa legislatura, che ha già visto l’approvazione di schemi di decreto per l’acquisto tra gli altri di cacciatorpediniere, sistemi missilistici, elicotteri, simulatori. Un consolidamento delle capacità nel settore delle operazioni subacquee appare pienamente in linea con l’esigenza di adeguare la difesa nazionale ai nuovi scenari geopolitici e alle continue evoluzioni tecnologiche.

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