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Difesa ed euro-atlantismo: il ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo

“Italia, Europa, Nato, e il futuro del Mediterraneo” è stato il tema della Tavola Rotonda che si è tenuta nel pomeriggio di ieri 13 marzo 2024 a Palazzo Salviati, sede del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD).

Si è trattato di un evento co-organizzato dal CASD in collaborazione con la Fondazione Med-Or, con l’obiettivo di esaminare – attraverso un ampio dibattito ed una riflessione comune – l’attuale scacchiere Mediterraneo e l’impegno internazionale dell’Italia in ambito NATO.

A sottolineare l’importanza delle tematiche trattate è stata la presenza di Guido Crosetto, Ministro della Difesa, dell’ Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa  e di illustri relatori quali Marco Minniti, Presidente di Med-Or, Marco Peronaci, Rappresentante Permanente della Repubblica italiana presso la NATO, Jack Markell, Ambasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Repubblica Italiana. Moderatrice d’eccezione Monica Maggioni, Direttrice Editoriale per l’Offerta Informativa della RAI.

L’Italia al centro del Mediterraneo: la sfida geopolitica per la stabilizzazione della regione

La grande sfida che si presenta è quella di accompagnare la nascita di nuovi equilibri e relazioni internazionali nel Mediterraneo in un contesto di stabilità e prosperità tra Stati accomunati da un bene, quello marittimo, da condividere e custodire per il benessere collettivo. Sfida che può essere vinta solo attraverso l’individuazione di una strategia comune in cui il Mediterraneo sia considerato nella sua soggettività politica. L’Italia, che per sua naturale proiezione vive da sempre il Mare Mediterraneo quale elemento essenziale per il benessere e la prosperità della Nazione, è pertanto chiamata ad un ruolo di leader imprescindibile in un processo di valorizzazione che pone il Mediterraneo stesso quale fulcro di prosperità e pace.

“L’Italia è saldamente ancorata e protagonista nel perimetro euro – atlantico, ma questo non esaurisce la nostra proiezione verso il Mediterraneo allargato, che si sviluppa anche in una chiave nazionale e che si arricchisce di contenuti con l’obiettivo di proporre un’offerta di cooperazione competitiva e attraente per i Paesi della regione. ” ha dichiarato l’Ammiraglio Cavo Dragone, il quale ha sottolineato che “la Difesa si fa portatrice di modelli innovativi di cooperazione basati sul raggiungimento di comuni interessi strategici, sul trasferimento di tecnologia e know how organizzativi, sul supporto logistico. Lo schema concettuale di fondo è quello di una “Difesa provider di sicurezza a livello internazionale”, la cui offerta strategica si sviluppa in una cornice ispirata ad alcuni principi di fondo, quali: la non interferenza negli affari interni; l’assenza di condizionamenti di carattere strategico e economico; il pieno sostegno alle attività di capacity building; l’aiuto alle popolazioni locali; l’affidabilità nel mantenimento degli impegni di cooperazione militare.“

Proprio per questi motivi, nel prossimo futuro sarà sempre più importante compiere delle scelte strategiche per il nostro Paese. Un disegno che ridefinirà inequivocabilmente le direzioni di un nuovo assetto internazionale rappresentato da due grandi direttrici, quella Mediterranea, che connette Europa e Africa, e quella Pacifica, che connette America e Asia del Nord.

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