Detenuti privilegiati, poliziotti dimenticati: sindacato di Polizia Penitenziaria contro le scelte del Governo e del DAP
L’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (OSAPP) torna a criticare con durezza le scelte dell’esecutivo e dell’Amministrazione Penitenziaria in materia di sicurezza carceraria e tutela della Polizia Penitenziaria.
In una nota stampa dai toni molto allarmati dal titolo “E basta!!! Senza parole….ovvero con TANTE PROSSIME PAROLE…E TANTISSIME PROTESTE”, il sindacato denuncia in particolare come il Governo stia ignorando in maniera sempre più evidente le istanze del Corpo.
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Nel mirino dell’OSAPP finiscono il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano per non aver incluso la Polizia Penitenziaria nel rinnovo contrattuale delle Forze dell’Ordine, e la presunta scarsa consapevolezza di esponenti come Meloni e Nordio sul ruolo del carcere per la sicurezza collettiva.
Particolarmente dure le critiche dell’OSAPP verso le scelte del capo del DAP Russo. Viene denunciata la volontà di ampliare i privilegi dei detenuti, consentendo telefonate illimitate, senza tuttavia prevedere un adeguato rafforzamento degli organici della Polizia Penitenziaria.
Altrettanto forte è la contestazione al Governo, colpevole – secondo il sindacato – di voler incrementare la capienza carceraria con 7.300 posti in più, senza però stanziare le risorse umane necessarie a gestire in sicurezza un numero maggiore di detenuti.
L’OSAPP non sembra credere alle future integrazioni annunciate, giudicando il segnale inequivocabile: anche questo esecutivo, come quelli precedenti, avrebbe compiuto una chiara scelta politica di privilegiare i diritti dei carcerati rispetto alla tutela degli agenti penitenziari.
Significativo a tal proposito il passaggio in cui si critica l’atteggiamento di chi da un lato dichiara di voler combattere le mafie sul territorio, ma poi consente loro ampia libertà di azione proprio nel contesto carcerario.
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