Forze Speciali

“Della folgore l’impeto”: gli Incursori del Col Moschin

 

Tra le eccellenze delle Forze Armate italiane, un reparto si erge come autentica punta di diamante: il 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”. Conosciuto semplicemente come “il nono”, questo corpo d’élite è composto da personale altamente selezionato, formato e addestrato per condurre operazioni militari speciali delle più elevate difficoltà e rilevanza strategica.

Ma cosa rende gli Incursori del Col Moschin un reparto tanto temibile e leggendario? Per comprendere appieno la loro unicità, è necessario addentrarsi nel rigoroso percorso di selezione e formazione che solo i migliori sono in grado di superare.

L’iter per diventare Incursore

L’iter per diventare Incursore inizia con una fase selettiva e formativa di base comune a tutte le unità di Forze Speciali, della durata di 22 settimane. In questa prima tappa, i candidati devono affrontare una fase di preparazione a distanza di 4 settimane, durante la quale si allenano intensamente per sostenere le successive prove fisiche e il tirocinio di selezione psico-attitudinale di 2 settimane. Quest’ultimo mira a valutare la preparazione atletica, la resistenza psico-fisica e il profilo attitudinale degli aspiranti Incursori, sottoponendoli a intense e continuative attività di tipo tattico.

Le prove fisiche della selezione

Le prove fisiche che compongono la selezione sono autentiche sfide contro i limiti umani: dai 2000 metri di corsa piana da completare entro 8 minuti e 20 secondi, ai minimi imposti per trazioni, flessioni, piegamenti e addominali, senza dimenticare la marcia zavorrata di 10 km con zaino da 10 kg da coprire in meno di 1 ora e 12 minuti. Ma non è finita: i candidati devono superare anche prove di salita alla fune, salto in alto, apnea, galleggiamento e nuoto in uniforme da combattimento.

Il Corso Operatore Basico per Operazioni Speciali

Coloro che superano questo durissimo banco di prova accedono al Corso “Operatore Basico per Operazioni Speciali” (OBOS) di 12 settimane, volto a fornire una preparazione di base omogenea a tutti gli operatori di Forze Speciali. Il corso OBOS conferisce la qualifica di “Operatore Basico per Operazioni Speciali” e rappresenta il requisito necessario per accedere alla successiva fase di specializzazione presso il Col Moschin.

Il Corso di Paracadutismo

È a questo punto che i futuri Incursori intraprendono il Corso di Paracadutismo “Fune di Vincolo” di 4 settimane, propedeutico all’acquisizione del brevetto di paracadutista militare, un’abilità imprescindibile per chi opera nel 9° Reggimento.

La fase di specializzazione per Incursore

La fase di specializzazione per Incursore, della durata di ulteriori 55 settimane, è articolata sul Corso di Specializzazione vero e proprio, composto dai moduli di Combattimento per Incursori, Combattimento Avanzato per Incursori, Sopravvivenza Operativa e Resistenza agli Interrogatori per Incursori, Mobilità Anfibia e Ricognizioni Strategiche. A questi si aggiungono vari corsi di mobilità ambientale come sci, alpinismo e tecnica di caduta libera, svolti presso i Centri di Addestramento dell’Esercito.

Solo coloro che portano a termine con successo questo iter formativo della durata complessiva di circa due anni possono fregiarsi del prestigioso brevetto di “Incursore” ed entrare a far parte della componente operativa del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”. Un’élite di professionisti composta da Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Volontari in servizio permanente o in ferma prefissata, specificamente addestrati.

Le origini e il nome del Reggimento

Il nome “Col Moschin” evoca immediatamente le gesta eroiche di un reparto d’élite della Prima Guerra Mondiale. Col Moschin è infatti una vetta del Massiccio del Grappa, luogo chiave degli scontri nelle Prealpi Venete a 1279 metri di altitudine. Nel pieno della Grande Guerra, con le trincee a paralizzare l’Europa e le prime mitragliatrici a rendere proibitivi gli assalti frontali, l’Esercito Italiano necessitava di una squadra d’assalto per preparare il terreno agli attacchi della Fanteria.

Le azioni in pianura erano impraticabili, perciò bisognava assicurarsi il controllo delle montagne. Venne quindi approntato il IX Reparto d’Assalto, inquadrato tra gli Arditi. Questo neonato raggruppamento si distinse proprio sul Massiccio del Grappa, riconquistando la vetta di Col Moschin con un’azione tanto efficace che quella dicitura accompagnerà il Nono fino ai giorni nostri.

Dopo aver combattuto con valore nella Seconda Guerra Mondiale, passando dalla parte della Resistenza dopo l’Armistizio di Cassibile, il reparto venne smantellato nel 1946 ma ricostituito sette anni dopo a livello di Compagnia. Nel 1954 assunse la denominazione di Reparto Sabotatori Paracadutisti, divenendo Battaglione nel 1961. L’attuale nome di 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” risale infine al 1995.

La Bandiera e la Festa

La Bandiera di Guerra del 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” è decorata di due Ordini Militari d’Italia, una Medaglia d’oro al Valore dell’Esercito, tre d’Argento al Valor Militare e una d’Argento al Valore dell’Esercito.

La festa del reggimento cade il 16 Giugno, data in cui ricorre l’anniversario della battaglia del Col Moschin (16 giugno 1918) in occasione della quale gli Arditi del IX Reparto d’assalto scrissero una delle pagine più eroiche della Grande Guerra. La battaglia per la conquista del Col Moschin va inquadrata nella battaglia del Solstizio, o seconda battaglia del Piave (15 – 22 giugno 1918), che fu combattuta tra il Regio Esercito italiano e l’esercito austro ungarico.

 

Il reggimento opera alle dipendenze del Comando delle Forze Speciali dell’Esercito (COMFOSE) ed è di stanza a LIVORNO.

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