Coronavirus, carabinieri: “Chiediamo direttive chiare e univoche a favore di tutto il personale”
Riportiamo il comunicato dei delegati Co.Ce.R. Sezione Carabinieri Cat. “D” Enrico Cursi – Vincenzo Romeo – Giuseppe Rufolo Cat. “B” Carmine Caforio – Antonio Pirisi – Anselmo Greco sull’emergenza Coronavirus.
In queste ultime ore, l’emergenza internazionale CORONAVIRUS, sta diffondendo nella popolazione tensione e crescente paura, condizioni, queste che, non si esclude, possano degenerare in una vera e propria psicosi collettiva idonea a turbare l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dell’intera Nazione.
In tale quadro si ritiene che, allo stato attuale, l’eventuale criticità non potrebbe essere fronteggiata in maniera efficace dalle Forze dell’Ordine poiché non tutti i reparti sono dotati di idonei accessori di protezione e le uniche informazioni per contrastare e prevenire il contagio del CORONAVIRUS sono quelle a carattere generale, peraltro in possesso di tutta la popolazione mondiale diffuse dal Ministero della Salute.
A tal riguardo, senza voler creare falsi allarmismi, sotto un’ottica di cauto ottimismo e costruttiva collaborazione, riteniamo necessario chiedere al Governo ed ai Ministri competenti, di stanziare i fondi necessari affinché vengano garantite urgentemente tutte le misure di prevenzione e protezione idonee a tutelare la salute degli operatori di Polizia e dei loro familiari che oggi, insieme al personale sanitario e a tutte le componenti della sicurezza nazionale, si trovano a combattere in prima linea questa ardua battaglia nell’interesse dell’intera collettività.
Ciò premesso, ci si auspica che il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, diffonda urgentemente direttive chiare e univoche a favore di tutto il personale dipendente con particolare attenzione nei riguardi dei Reparti più esposti a rischio, valutando l’opportunità di:
- organizzare dei seminari con Ufficiali della Direzione Sanitaria congiuntamente a personale esperto in tecniche operative di primo intervento, immobilizzazione e messa in sicurezza dei fermati potenzialmente contagiati;
- stabilire un luogo ove accompagnare i soggetti potenzialmente contagiati responsabili di reati o inottemperanti all’ordine impartito dalle Autorità;
- interessare il Ministero della Giustizia allo scopo di ricevere disposizioni in caso di adozione di provvedimenti restrittivi sia di natura cautelare che precautelare nei riguardi di soggetti potenzialmente contagiati;
- indicare i luoghi ove verranno sanificate le autovetture di servizio che hanno trasportato soggetti a rischio, le uniformi indossate dai Carabinieri operanti e le attrezzature utilizzate contaminate da materiale biologico individuando i luoghi di distruzione e smaltimento del materiale monouso o inutilizzabile;
- predisporre una visita sanitaria preliminare a favore del personale da impiegare nelle zone a rischio;
- evitare l’impiego di Carabinieri che abbiano superato i 50 anni di età e soprattutto di coloro che non godono di ottima salute fisica che potrebbe aver indebolito le difese immunitarie;
- disporre il divieto di far rientro presso i reparti di appartenenza o presso le proprie famiglie a tutti i militari che hanno operato nelle zone ad alto rischio contagio se non prima del periodo stabilito dal Ministero della Salute connesso con l’incubazione del CORONAVIRUS;
- evitare di inviare in missione Carabinieri appartenenti ai diversi reparti della linea mobile (interessare solo un BTG) altrimenti, se qualcuno dei militari venisse contagiato e sfuggisse al controllo, la diffusione del virus si estenderebbe in molte regioni d’Italia divenendo incontrollabile con riflessi di responsabilità anche sulla nostra Amministrazione;
- impedire, a tutto il personale che al momento si trova presso i reparti di istruzione di fruire di permessi/licenze nei luoghi ad alto rischio contagio.