Esercito

COLONNELLO PORTA PER LA PRIMA VOLTA IN VOLO LA MADRE, SI SCHIANTA: LEI MUORE, LUI È GRAVE

Era salito su quel Tecnam P92 per far provare alla mamma l’ebbrezza del volo. Piero Giovanni Gnesutta, 50 anni, colonnello dell’esercito di stanza all’Accademia ufficiali di Modena, era tornato venerdì in Friuli al suo paese natale assieme a un collega per trascorrere alcuni giorni con i genitori. E’ quanto riporta Alessandra Ceschia per il Messaggero Veneto.


Li aveva accompagnati a Codroipo dove era decollato dall’aviosuperficie assieme alla madre, Paola D’Aluisio, di 72 anni. Il babbo era rimasto a terra con il collega di Gnesutta.
Nel pomeriggio si erano levati in volo su quell’aereo biposto e avevano sorvolato la campagna friulana poi, ad un tratto, secondo una prima ricostruzione dei fatti, il motore ha cominciato ad avere dei problemi, tanto che l’uomo ha lanciato un “may day”.

Quel segnale è stato raccolto da un elicottero che si è diretto verso la pianura del Medio Friuli per portare aiuto. Inutilmente. Il Tecnam P92 ha iniziato a scendere in picchiata.

Gnesutta, istruttore con regolare brevetto per pilotare gli ultraleggeri, ha compreso la gravità della situazione e ha diretto il velivolo verso un campo di barbatelle con un estremo tentativo di salvare la propria vita e quella della madre che gli sedeva accanto.

Ha fatto il possibile per evitare un impatto violento, ma l’aereo si è schiantato contro l’argine che protegge il piccolo abitato di Pieve di Rosa, frazione di Camino al Tagliamento, dal fiume.

Il velivolo si è spezzato, imprigionando madre e figlio nell’abitacolo. La donna non è riuscita a sopravvivere al forte impatto: a causa delle gravissime ferite è morta sul colpo. Accando a lei il figlio, pure bloccato dalle lamiere del Tecnam, ha riportato numerosi traumi e ha perso coscienza.

Erano le 17.30 di un afoso sabato pomeriggio quando la richiesta di intervento è rimbalzata alla centrale operativa del 118, che ha mandato sul posto sia l’équipe medica a bordo dell’elicottero, sia un’ambulanza dalla postazione di Codroipo, partita in codice “rosso”.

Il sindaco di Morsano: siamo tutti addolorati
Il sindaco Piero Barei: “Sono persone perbene e molto conosciute”. Il ricordo dei parenti: “Una donna sempre sorridente, affabile e disponibile”. All’opera, oltre a una squadra di uomini della Forestale, anche i vigili del fuoco che si sono mobilitati da diverse sedi. Il comando provinciale ha inviato a Camino una squadra da Codroipo e una da Udine, cui è stato garantito il supporto dei colleghi di San Vito al Tagliamento.

Sin dal loro arrivo i sanitari del 118 hanno capito che per la donna non c’erano speranze. Il cuore aveva ceduto all’arrivo dei soccorsi. I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per estrarre l’uomo dalle lamiere. Nel frattempo, sul posto si era radunata una folla che assisteva alle operazioni di recupero, fra loro anche il marito della vittima.

Le condizioni del colonnello Gnesutta sono subito apparse gravissime. L’équipe medica lo ha stabilizzato, dopo di che lo ha caricato sull’elicottero del 118 che si è levato in volo verso il Santa Maria della Misericordia di Udine, quindi trasferito nel reparto di Terapia intensiva 2, dove è arrivato in condizioni critiche.
Il personale medico si è riservato la prognosi. Saranno fondamentali le prossime ore per stabilizzare il quadro clinico – molto compromesso – del militare, sposato e padre di quattro figli.
Frattanto, sul posto sono arrivati i carabinieri per effettuare i rilievi. Informato dell’accaduto il magistrato di turno, Elena Torresin ha autorizzato la rimozione del corpo di Paola D’Alvisio e ha quindi disposto il sequestro dell’area e del velivolo.

Con ogni probabilità lunedì sarà disposta una perizia tecnica sul velivolo per accertare se l’incidente sia dipeso da un errore di manovra o se, effettivamente, come pare, si sia trattato di un guasto al motore del velivolo. Ipotesi avvalorata dal fatto che Gnesutta era un pilota esperto, che aveva una certa dimestichezza con questo tipo di velivoli.

Solo la sua testimonianza potrebbe chiarire le circostanze di quell’incidente, ma, per il momento, il colonnello che è stato trasportato, intubato, nel reparto di rianimazione non è nelle condizioni di farlo e di fornire agli inquirenti elementi utili allo svolgimento delle indagini.
(Ha collaborato Claudio Pezone)

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