Carabinieri

Collegno, inchiesta assenteismo in caserma: assolto il colonnello indagato per non aver vigilato

Si è concluso lo scorso 15 marzo con due condanne, un patteggiamento e un’assoluzione il processo abbreviato nei confronti di alcuni carabinieri forestali che prestavano servizio presso la caserma di Collegno (Torino), accusati di assenteismo.

Le pene inflitte vanno da 1 anno e 6 mesi a 1 anno e 10 mesi di reclusione. Un terzo militare ha patteggiato 1 anno e 8 mesi. L’indagine, coordinata dal PM Giulia Rizzo, era partita nel 2021 da una serie di esposti anonimi giunti in Procura, che segnalavano irregolarità nelle presenze in servizio di alcuni carabinieri.

Le Accuse

Stando alle accuse, i militari avrebbero falsificato gli ordini di servizio e gli orari di lavoro, facendo risultare di essere in caserma quando invece si trovavano a casa o in palestra, percependo così indebitamente lo stipendio. Alcuni, stando alle testimonianze, non completavano nemmeno il turno di 6 ore, senza apportare le dovute modifiche al registro presenze.

Per questi fatti era finito sotto processo anche il colonnello Andrea Fiorini, comandante del reparto, accusato di non aver vigilato in modo adeguato per impedire tali comportamenti illeciti da parte dei colleghi. In particolare si contestava al comandante di non aver fatto ben esercizio dei propri poteri ispettivi e di controllo che, se puntualmente esercitati, gli avrebbero consentito di rendersi conto della situazione. Il colonnello è stato però assolto per non aver commesso il fatto.

L’assoluzione del Colonnello Fiorini

Il colonnello si è dichiarato estraneo alle condotte illecite dei militari, sostenendo di non essere stato messo a conoscenza delle irregolarità.

Questa versione è stata accolta dal Tribunale, che nella sentenza ha assolto Fiorini per non aver commesso il fatto. Il giudice ha sottolineato come non siano emersi elementi che provino la piena consapevolezza del comandante riguardo i reati compiuti dai carabinieri assenteisti.

Dunque le contestazioni mosse nei suoi confronti rientrano solo in una generica colpa di omesso controllo, non nel dolo di chi è a conoscenza di fatti illeciti e non interviene per impedirli.

Per questa carenza di prove, il colonnello Fiorini è stato prosciolto da ogni accusa, uscendo così a testa alta da un processo che rischiava di macchiare gravemente la sua carriera e reputazione.

Ci si augura ora che tale riabilitazione venga pienamente riconosciuta dall’opinione pubblica e dalla stessa Arma dei Carabinieri, per sanare completamente la posizione del colonnello Fiorini dopo le accuse rivelatesi infondate che avevano gettato un’ombra su tutta la sua carriera.

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