Chiesta archiviazione per poliziotto che uccise aggressore
Archiviare l’inchiesta che vedeva indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi l’agente, che nella notte tra il 22 e il 23 febbraio scorso in via Sulmona a Milano, durante un intervento sparò due colpi di pistola a Jerry Dimapulangan, un filippino di 48 anni, uccidendolo. A chiederla il pubblico ministero di Milano Paolo Storari.
L’ipotesi del pm alla base della richiesta di archiviazione è che il poliziotto abbia reagito al pericolo costituito dalla vittima, che stava aggredendo sia lui sia un suo collega con un coltello, e che poco prima aveva anche tentato di scagliarsi contro due passanti.
La vicenda
Lo scorso febbaiole volanti erano giunte in in via Sulmona, tra piazzale Bologna e via Varsavia, verso mezzanotte, dopo la chiamata dei residenti che avevano segnalato la presenza del 48enne, per strada con un grosso coltello da cucina. Gli agenti avevano individuato il filippino nascosto dietro a una siepe, ma lui, secondo la ricostruzione, si era scagliato contro di loro impugnando il coltello.
I poliziotti avevano provato ad allontanarlo con il manganello ma durante la colluttazione, mentre indietreggiava, il capo pattuglia era caduto a terra ferendosi alla testa. Il pregiudicato a quel punto si era lanciato con il coltello contro l’altro agente, 22 anni, il quale si era difeso sparando contro il 48enne, che a causa dei colpi era morto.
Chi era l’uomo ucciso dalla polizia?
Jerry Dimaculangan viveva da più di un decennio al civico 23 di via Sulmona. La sua notorietà tra i residenti era aumentata negli ultimi anni soprattutto per i suoi modi aggressivi. La moglie lo aveva abbandonato da poco, probabilmente stanca di subire violenze. Lo aveva lasciato portandosi via la figlia più piccola mentre il figlio maggiore era andato via da già da qualche tempo. L’uomo, nullafacente, era spesso sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: per spaccio di shaboo era già finito nei guai con le forze dell’ordine.