Carabinieri

CARABINIERI TENTANO DI ARRESTARE UN MAROCCHINO, LUI LI AGGREDISCE A MORSI

Cerca di mordere un carabiniere per fuggire a un arresto. Ma la reazione mordace non gli evita le manette. E’ successo a Coltano dove i militari hanno arrestato due persone, un italiano e un marocchino, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Al maghrebino, capace di prendere a morsi un braccio di un militare, viene contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale.

L’episodio è avvenuto nelle campagne  di Coltano, nel tempo  diventate ritrovo di pusher marocchini che utilizzano gli ambienti isolati per spacciare approfittando delle condizioni offerte dalla pineta e dai numerosi sentieri e vie di fuga.  I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile sono entrati in azione la sera di sabato 7 febbraio fermando una Fiat Punto grigia, già più volte segnalata in zona. L’auto, percorrendo, via dell’Idrovora, si è avvicinata verso una postazione ben conosciuta sia dai militari che dai numerosi acquirenti di droga.

I carabinieri, appostati in zona su un’Alfa 159, quando hanno visto la Punto che si avvicinava, si sono messi di traverso: in un attimo i due militari si sono lanciati contro gli sportelli di passeggero e guidatore, per impedire ogni via di fuga. Alla guida c’era un italiano, residente a  Livorno, con precedenti specifici sia in materia di stupefacenti che per altri reati, mentre sul lato passeggero sedeva un  marocchino di una conosciuta famiglia già segnalata nelle attività di spaccio a Migliarino, via dell’Arnaccio e Tirrenia.
L’italiano non ha opposto resistenza, mentre il marocchino, quando i militari hanno aperto lo sportello, ha più volte cercato di mordere al braccio il carabiniere per cercare di guadagnarsi la fuga.
Al centro tra i due sedili una palla di cocaina che  per i militari sarebbe servita per l’attività “lavorativa” della nottata. Circa 10 grammi lo stupefacente sequestrato, che avrebbe potuto essere suddiviso in una cinquantina di dosi. Il sostituto procuratore di turno, Giancarlo Dominijanni, ha disposto per il marocchino senza fissa dimora la custodia cautelare in carcere, mentre il livornese attenderà la convalida agli arresti domiciliari.

 

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto