Carabinieri

Carabiniere sospeso dal servizio protesta sul campanile del Duomo: “la verità deve venire a galla a costo della mia vita”

Ha scelto uno dei giorni in cui la nave da crociera in porto rende affollata di turisti piazza Duomo a Messina, per protestare il brigadiere dei carabinieri, sospeso dal servizio, Salvatore Scardigno, di anni 51, che intorno alle 11 è salito in cima al campanile della cattedrale di Messina minacciando di gettarsi di sotto.

Salvatore Scardigno l’ha annunciato con un post su Facebook con il quale ha dichiarato il suo amore per il figlio e per la moglie, ha ringraziato il suo avvocato e ha manifestato la sua intenzione di farla finita.

Ma per fortuna il pronto intervento di Carabinieri, Polizia e dei Vigili del Fuoco ha scongiurato il peggio. Il brigadiere Scardigno salendo sul campanile ha portato con sé uno striscione con la scritta “verità” che ha esposto all’angolo della parete frontale dell’alta struttura ed ha atteso l’arrivo delle forze dell’ordine. In un recente post sempre sui social Salvatore Scardigno aveva chiesto al nuovo Comandante Provinciale dei Carabinieri di Messina di intervenire per fare chiarezza in una vicenda che ha determinato la sospensione dello Scardigno dal servizio nell’Arma.

L’aveva chiesto il 20 di febbraio ma senza ricevere risposta.

E’ così che ha deciso per il gesto disperato e plateale. Solo l’intervento mediatore degli agenti della Polizia delle volanti al comando del dott. Giovanni Puglionisi e dei Carabinieri al comando del Tenente Colonnello Mauro Izzo comandante del reparto operativo e del capitano Paolo De Alescandris comandante compagnia messina centro, ha convinto l’uomo a desistere e scendere dal campanile che è rimasto off limit per tutta la durata della protesta. Salvatore Scardigno che ha già subito per motivi analoghi un TSO qualche tempo fa è stato accompagnato presso gli uffici dell’U.P.G.S.P. per gli approfondimenti di quanto accaduto. Sul posto oltre la sezione volanti ed i Carabinieri, il 118 ed i vigili del fuoco. (Rwdazione Voce di Popolo)

Ecco il post pubblicato da Scardigno su Facebook poco dopo l’accaduto:

“Ho avuto il coraggio di denunciare al mio Comando Superiore al Tribunale militare di Napoli e al Tribunale di Roma fatti gravissimi accaduti in servizio, ho chiesto per iscritto in questi ultimi 5 anni di parlare con il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e con il Ministro della Difesa per motivi gravissimi di servizio ma nulla ancora tutt’oggi è stato fatto. Quando facevo centinaia di arresti e sequestri ero il migliore sottufficiale ora a seguito di quanto sopra sono diventato un obiettivo da abbattere. Non è giusto io ho i miei diritti e il Comando Superiore ha dei doveri perché in 5 anni nulla è stato fatto?
Preciso di non aver mai preteso è ottenuto un cane come viene scritto da alcune testate giornalistiche queste dichiarazioni sono false è sono state dette da qualche mio Superiore che pure di screditare la mia professionalità e la mia serietà nel mio lavoro ha comunicato false notizie al giornalista. Ho presentato denuncia scritta ma anche questa è ferma come le altre.
Sono stanco di essere accusato di fatti mai avvenuti di dichiarazioni inventate di subire processi dove sono totalmente estraneo ai fatti posso solo dire che è una vergogna quello che mi stanno facendo. Io cammino sempre a testa alta non mi nascondo ma la verità deve venire a galla a costo della mia vita. State facendo del male a me e alla mia famiglia ma la giustizia farà il suo decorso di certo io non demordo state tranquilli.
Il delinquente non sono io sono altri chi vuole capire capirà. Grazie a tutti coloro che mi stanno accanto e chi mi conosce sa chi sono e come sono fatto.”

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