Aspiranti poliziotti esclusi dallo scorrimento della graduatoria perché “troppo vecchi”. Il TAR li riammette
Il Governo a Febbraio 2019 ha inserito nel c.d. decreto legge semplificazioni, un emendamento che propone di reclutare 1.851 allievi agenti della Polizia di Stato mediante lo scorrimento della graduatoria delle prove scritte dei cd. civili.
L’emendamento ha previsto che allo scorrimento si sarebbe dovuto procedere con i nuovi criteri previsti per le future assunzioni in Polizia e, cioè, 26 anni e diploma di scuola superiore (legge 12/2019).
Le numerose polemiche sui social ed i comunicati dei sindacati sono rimasti inascoltati e chi aveva un età superiore a 26 anni, considerato troppo vecchio, è stato escluso dallo scorrimento della graduatoria nonostante non si trattasse di un nuovo concorso. Il Ministero ha, quindi, proceduto in data 23 aprile 2019 alla convocazione degli aspiranti individuati confermando le esclusioni fondate sul superamento dei 26 anni d’età e/o del mancato conseguimento del diploma di scuola superiore.
I “meno giovani” aspiranti esclusi hanno quindi deciso di ricorrere alla Giustizia Amministrativa (TAR Lazio) che ha accolto le istanze cautelari dei ricorrenti disponendo l’ammissione con riserva dei ricorrenti all’espletamento delle successive prove concorsuali.