Carabinieri

Appuntato fa sesso in caserma e segna ora di straordinario. A processo per falso e truffa

Avrebbe approfittato dell’ora di straordinari per fare sesso all’interno della caserma nella quale era in servizio. È quanto riporta Federico Spadoni per il Corriere di Romagna.

Un’accusa che ieri è costata il rinvio a giudizio per un 49enne, appuntato scelto dell’Arma. È quanto deciso dal giudice per l’udienza preliminare  Janos Barlotti sulla scorta della richiesta presentata dal sostituto procuratore Cristina D’Aniello. La difesa del militare (difeso dall’avvocato Enrico Ferri) aveva chiesto il non luogo a procedere, decidendo di non ricorrere a riti alternativi e preferendo piuttosto sostenere la regolarità dell’operato del 49enne nel corso di un normale dibattimento. Il processo prenderà il via dunque nel luglio 2020.

Sesso in caserma

I fatti risalgono all’11 gennaio del 2018, ma sono emersi solamente alcuni mesi più tardi sull’onda di una denuncia poi rivelatasi infondata. A notte fonda il carabiniere aveva chiesto a un collega in servizio di potere salire in caserma con due donne che avrebbe dovuto interrogare, segnando anche l’orario straordinario. Quella stessa notte con una delle due avrebbe consumato un rapporto sessuale, finito in seguito al centro della denuncia per violenza sessuale presentata dalla stessa donna. Quest’ultima lo aveva accusato di averla costretta controvoglia ad un rapporto completo, facendo così scattare le indagini anche per violenza sessuale.

Gli accertamenti dell’Arma avevano portato però a smentire la donna, avvalendosi anche della testimonianza dell’amica che quella notte era entrata con l’appuntato in caserma. Il rapporto, in definitiva, era stato consensuale. 

Così ieri, davanti al gup, il 49enne – ora trasferito in un altro comando – è comparso solo per l’accusa di falso e truffa, legate alla “bugia” detta al collega per entrare e all’ora di straordinario segnata durante la ” sveltina”.

Per la difesa del militare, al di là della denuncia calunniosa poi caduta nel vuoto, quella notte l’appuntato scelto aveva effettivamente espletato l’attività d’ufficio in orario straordinario. Avrà modo di dimostrarlo durante il dibattimento davanti al giudice monocratico.

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