Esercito

Appello all’Ambasciata americana per aiutare un militare italiano affetto da una rara forma di tumore

Il senatore Marco SICLARI, di Fi, in una nota, si appella all’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia affinché intervenga per aiutare un militare italiano affetto da una rara forma di tumore. Il militare, Gianpiero Saglimbene, di 37 anni, di San Severo (Foggia), in servizio nei “Lancieri dì Novara” di stanza a Codroipo (Udine), è affetto da alcuni anni da sarcoma desmosplastico a piccole cellule rotonde. La moglie, nei giorni scorsi, ha lanciato su facebook una raccolta fondi per raggiungere la cifra di 600 mila euro necessari a far curare il marito in un centro specializzato degli Stati Uniti. Centro nel quale, lo scorso anno, è stato ricoverato un giovane calabrese. In pochi giorni la donna ha raccolto 307 mila euro.

“Per Gianpiero – afferma il senatore calabrese, capogruppo di Fi in commissione igiene e sanità – è già partita sui social una vera gara di solidarietà, ma non basta, ne servono molti ancora. Apprezzo molto questo risvolto sociale e umano dei social per un nostro militare ammalatosi durante il servizio. La politica non può rimanere a guardare, ed urge uno sforzo in più. Per questo mi appello a chi davvero potrebbe fare la differenza e consentire a Gianpiero di avere le cure di cui necessita e che possono essere somministrate soltanto in America dove esiste la terapia. + una malattia rara che conta meno di 200 casi al mondo. Mi rendo disponibile per qualsiasi approfondimento e incontro con l’ambasciata. Sarebbe opportuno che s’interessasse anche il rappresentante della Farnesina per rafforzare questa preghiera che viene dalla famiglia, dai colleghi del soldato e dai social. Sarebbe la prima volta che l’Ambasciatore Americano in Italia si fa portavoce per aiutare un soldato Italiano per questo all’ambasciatore Lewis M. Eisenberg, noto per essere un investitore e filantropo, anche per questo chiedo a lui di sposare questa causa perché un piccolo gesto di infinità solidarietà umana può salvare una vita”.

“Più che i soldi – conclude SICLARI – serve una disponibilità negli Stati Uniti per poterlo accogliere e curare per il tempo necessario, mettendo a disposizione il medico che potrebbe dare a Gianpiero la speranza di sopravvivere, tramite una cura che noi in Italia, purtroppo, non siamo riusciti a fornirgli”. (ANSA).

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