Tre bottiglie di vino per evitare una multa. Assolti carabinieri a Brindisi
La Corte d’Appello di Lecce ha emesso una sentenza che ribalta completamente il verdetto di primo grado in un caso che ha scosso la comunità di Cellino San Marco. Quattro imputati – tre carabinieri e un dipendente dell’azienda vinicola Cantine Due Palme – sono stati assolti dall’accusa di corruzione, ponendo fine a una vicenda giudiziaria iniziata nel 2020.
Il Crollo dell’Impianto Accusatorio
La svolta decisiva è arrivata quando i giudici hanno dichiarato inutilizzabili le intercettazioni su cui si basava l’accusa. Questa decisione ha fatto crollare l’intero impianto accusatorio, portando alla formula assolutoria “il fatto non sussiste”.
Gli Imputati e le Accuse Iniziali
I tre militari coinvolti erano stati condannati in primo grado a un anno e dieci mesi di reclusione. Il dipendente delle Cantine Due Palme e presunto istigatore, aveva ricevuto una condanna a due anni e otto mesi.
I Fatti Contestati
L’accusa sosteneva che i carabinieri avessero omesso di redigere un verbale per violazione del codice della strada relativo alla «mancata esibizione della carta di circolazione di un mezzo intestato alla ditta» in cambio di tre bottiglie di vino. L’episodio al centro del caso risaliva al 2 novembre 2020, quando una pattuglia fermò un automezzo della cooperativa agricola guidato da Locorotondo.
L’inchiesta, condotta dalla Procura di Brindisi, era nata in seguito a eventi inquietanti: l’incendio di alcuni mezzi aziendali e colpi di arma da fuoco sparati presso l’abitazione del presidente della società vinicola.
La difesa, guidata dagli avvocati Antonio La Scala, Rocco Luigi Corvaglia, Francesco Gentile, Vincenzo Farina e Karin Pantaleo, ha contestato l’utilizzabilità delle intercettazioni e sottolineato la tenuità del fatto contestato.
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