Rinnovo, il contratto procede a tavoli separati tra militari e polizia. Prossima riunione 8 maggio
Si è svolto il 24 aprile a Palazzo Vidoni (clicca qui per leggere l’esito) l’incontro tra i ministri competenti e i sindacati delle Forze Armate e Forze dell’Ordine, che però ha aperto importanti fibrillazioni tra le parti.
Le sigle Siulp, Siap, Fsp, Coisp, Sappe, Sinappe, Uspp e Fns Cisl, in rappresentanza dell’80% dei poliziotti, hanno lamentato il rispetto delle relazioni sindacali per il mancato riconoscimento del ruolo dei rappresentanti del personale di polizia
I sindacati hanno chiesto tavoli negoziali separati tra Forze di Polizia Civili e Militari e hanno sottolineato soprattutto l’assenza delle risorse necessarie a garantire la funzionalità del sistema, come gli straordinari (clicca qui per leggere commento di Zangrillo). L’incontro si è chiuso senza dipanare le frizioni emerse.
Convocazione 8 maggio
La richiesta dei sindacati di Polizia di procedere a tavoli separati rispetto alle Forze Armate e di Polizia ad Ordinamento militare sembra aver colto nel segno.
La Funzione Pubblica ha confermato che i lavori proseguiranno l’8 maggio con incontri in sede tecnica presso la Presidenza del Consiglio: alle 11.00 per le Forze di Polizia ad ordinamento civile, alle 14.00 per le Forze di Polizia ad ordinamento militare e alle 16.00 per le Forze Armate.
La partecipazione dei rappresentanti sindacali è limitata a due dirigenti per sigla. Le amministrazioni e i sindacati dovranno comunicare per tempo i nominativi dei partecipanti.
La convocazione motiva tale scelta con esigenze di capienza della sala, ma è evidente che oltre 30 sigle sindacali a discutere su aspetti specifici dei rispettivi comparti, con posizioni potenzialmente differenti, avrebbe potuto rendere lento e non facile il proseguo dei lavori.
Per alcuni questa separazione va nell’ottica di una gestione più efficace del confronto, dividendo i temi per rendere il dialogo più fluido. Per altri invece si rischia una eccessiva frammentazione che potrebbe secondo alcuni “togliere forza” alla trattativa.
Ad ogni modo, se da un lato la convocazione distinta potrebbe rappresentare un segnale positivo, molte delle criticità sollevate dai sindacati restano sul tavolo. Prima di trarre conclusioni occorrerà valutare le reali aperture dell’Esecutivo sulle questioni prioritarie e sciogliere il nodo degli straordinari. Le premesse per un confronto costruttivo potrebbero esserci, ma permangono dubbi sulla capacità di trovare soluzioni condivise.
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