PENSIONI, DA LUNEDÌ SCATTANO I RIMBORSI (MA NON PER TUTTI). ECCO CHI RICEVERÀ GLI ARRETRATI
da lunedì inizieranno ad incassare le somme dovute per la rivalutazione delle
pensioni sancita da una recente sentenza della Consulta e recepita con decreto
legge del Governo Renzi. Il rimborso degli arretrati, che scatta formalmente il
1° agosto, non sarà però per tutti. Arrivano gli arretrati, ma non per tutti
L’Inca, il patronato della Cgil, in una nota diffusa per fare chiarezza e
rispondere così alle numerose richieste ricevute nelle ultime settimane, spiega
che gli arretrati «saranno calcolati per fascia, e non saranno per tutti».
gli arretrati, ma non per tutti L’Inca, il
patronato della Cgil, in una nota diffusa per fare chiarezza e rispondere così
alle numerose richieste ricevute nelle ultime settimane, spiega che gli
arretrati «saranno calcolati per fascia, e non saranno per tutti». In
particolare, la nota del patronato spiega che «i pensionati italiani che nel
2011 e nel 2012 hanno percepito trattamenti pensionistici compresi fra 3 e 6
volte il minimo, riceveranno automaticamente dall’Inps i rimborsi per gli
arretrati e otterranno la rivalutazione della loro pensione mensile a partire
dalla rata in pagamento ad agosto 2015 e infine un’ un’ulteriore rivalutazione dell’importo mensile a
partire dal 1 gennaio 2016».
riceverà l’aumento «In sintesi -continua
l’Inca- i destinatari sono coloro che hanno percepito nel 2011 pensioni
comprese tra 1.405,05 euro e 2.810,10 euro lordi e nel 2012 tra 1.443,00 euro e
2.886,00 euro lordi; coloro che hanno avuto importi inferiori non hanno diritto
a nulla perché le loro pensioni non hanno subito il blocco». Lo stesso vale,
naturalmente, per gli importi superiori.
lordi. Ecco un esempio di calcolo tratto da una circolare dell’Inps. Le pensioni
superiori a 3 volte il minimo e pari o inferiori a 4 volte il minimo, fino
dunque a 1500 euro, percepiranno dal 1 agosto una rivalutazione complessiva una
tantum – calcolando gli arretrati 2012-2015 – di 796,27 euro. In particolare
saranno restituiti 210,6 euro per il 2012 e 447,2 per il 2013. Per il 2014 e
2015, invece, la restituzione sarà pari rispettivamente a 89,96 euro e 48,51
euro.
definita la platea degli aventi diritto. Il governo Renzi ha deciso di attuare
la sentenza della Corte Costituzionale «rivalutando parzialmente le pensioni
comprese tra 3 e 6 volte il minimo ed escludendo tutte quelle di importo
superiore, riducendo in maniera drastica l’onere finanziario a carico dello
Stato che sarebbe derivato dall’applicazione integrale della sentenza, che era
ipotizzato con importi superiori ai 20 miliardi di euro: l’onere reale
risulterà invece inferiore ai 2 miliardi di euro», spiega sempre l’Inca.
in tre fasce per garantire i redditi più bassi. Il governo ha inoltre disposto che sia gli
arretrati che le rivalutazioni dell’importo mensile vengano conteggiati in tre
distinte fasce: fra 3 e 4 volte il minimo, fra 4 e 5 volte il minimo e tra 5 e 6 volte il
minimo, con l’applicazione di percentuali di rivalutazione decrescenti al
crescere della fascia, garantendo quindi in misura maggiore i redditi più
bassi. In virtù di questo meccanismo,
quindi, «per le pensioni che si avvicinano alle fasce più alta e cioè 6 volte
il minimo, spesso l’importo della rivalutazione può essere considerato
irrisorio», aggiunge il patronato.

