Due Poliziotti assolti in appello “Nessun pestaggio né rapina”
La Corte d’Appello di Milano ha ribaltato la sentenza di primo grado che condannava due poliziotti, accusati di lesioni, sequestro di persona e rapina nei confronti di un cittadino marocchino. Il Tribunale di Monza aveva condannato i due agenti a 4 anni e mezzo di reclusione nel 2020. Secondo la denuncia del marocchino, con precedenti penali per droga e sospettato di aver ospitato Anis Amri, terrorista tunisino responsabile della strage di Berlino, i due poliziotti lo avevano fermato per un controllo, accecandolo con lo spray al peperoncino, picchiandolo, rapinandolo del telefono cellulare e lasciandolo in un luogo isolato.
L’inchiesta avviata dalla Procura sulla vicenda ha portato alla condanna in primo grado dei due agenti, con un risarcimento dei danni di 5mila euro al cittadino marocchino e un’interdizione di 5 anni dai pubblici uffici. La sentenza è stata ribaltata dalla Corte d’Appello di Milano, che ha assolto i due poliziotti. La decisione ha soddisfatto l’avvocato che ha rappresentato i due agenti, che ha definito la sentenza come la fine di un incubo per i suoi assistiti e ha chiesto che il cittadino marocchino sia mandato sotto processo per calunnia.
È importante sottolineare che questo caso mette in evidenza l’importanza dell’imparzialità del sistema giudiziario e la presunzione di innocenza. La Corte d’Appello ha rivalutato la prova in modo differente rispetto al tribunale di primo grado, giungendo a una decisione opposta. Questo dimostra che anche se inizialmente due poliziotti sono stati condannati, dopo una revisione ulteriore delle prove, la Corte d’Appello ha riconosciuto la loro innocenza. Ciò dimostra, inoltre, l’importanza di non trarre conclusioni affrettate senza un’adeguata valutazione delle prove presentate.
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