Corruzione a Ostia, Dirigente di polizia condannato a 9 anni. «Così copriva Spada»
La corruzione, le sale giochi e gli Spada: il tribunale di Roma ha condannato a 9 anni di carcere l’ex responsabile del commissariato di polizia di Ostia, A.F. Nei suoi confronti le accuse erano di accusato di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio, soppressione di atti, falso e violazione del codice in materia di protezione dei dati personali. I giudici della ottava sezione collegiale hanno, inoltre, disposto altre tre condanne di cui 6 anni e mezzo per M.C., anche lui a giudizio per corruzione. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2015 e il 2016.
M.C., titolare di una sala giochi, è accusato di avere corrotto l’ufficiale della Polizia al fine di «non fare risultare la presenza di Ottavio Spada (detto Marco) nelle sue sale giochi». I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2015 e il 2016. Secondo l’impianto accusatorio all’ex responsabile del commissariato è contestato di avere compiuto «atti contrari ai doveri del suo ufficio anche sotto il profilo della violazione dei doveri di imparzialità della Pa». Il dirigente, per la Procura, sarebbe intervenuto «a seguito di controlli nelle sale giochi gestite da M.C., effettuati dal personale appartenente al commissariato da lui diretto, per risolvere le questioni insorte, assicurando un esito favorevole alle procedure amministrative attivate o, comunque, di minore pregiudizio».
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