CROSETTO: «SENZA DIFESA NON CI SONO OSPEDALI NÉ SCUOLE» – “SE ARRIVA UN MISSILE COME IN ISRAELE, CHE FACCIAMO?”
LA CADUTA DI ASSAD E IL NUOVO ORDINE MEDIORIENTALE: PARLA CROSETTO
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, in un’intervista alla stampa delinea uno scenario geopolitico in rapida evoluzione dopo la caduta del regime siriano di Assad, evidenziando nuove sfide e criticità per l’Europa e l’Occidente.
CROLLO DEL REGIME E NUOVI EQUILIBRI
«È l’effetto di quanto accaduto non negli ultimi giorni, ma anni: l’indebolimento dell’Iran, dei suoi proxy, in primis Hezbollah, e della Russia, alle prese con il fronte ucraino», spiega Crosetto analizzando le cause della caduta di Assad. Il ministro sottolinea come si apra ora «una transizione difficile e piena di incognite», caratterizzata da divisioni tra ribelli e tensioni regionali.
IL RUOLO DELLA TURCHIA E LA QUESTIONE MIGRATORIA
Erdogan emerge come uno dei principali vincitori della crisi siriana. «Ha in mano un risultato che persegue da anni», afferma Crosetto, evidenziando il crescente potere negoziale turco nei confronti dell’UE. Il rischio di nuove ondate migratorie preoccupa, con un’Europa «ben più debole di allora» rispetto al 2015.
LA DEBOLEZZA DELL’UNIONE EUROPEA
Il ministro non risparmia critiche all’UE: «È debole per molte cose, in primis la crisi economica». Crosetto denuncia il «nanismo politico» dell’Unione, definendola «afona su ogni tema o crisi internazionale».
LIBANO E SICUREZZA REGIONALE
Particolare attenzione viene posta alla situazione libanese: «Col collasso della Siria e la crisi di Hezbollah, innescata dalla guerra di Israele, il quadro peggiora». Crosetto insiste sulla necessità di «cambiare le regole d’ingaggio» per la missione UNIFIL.
LA RUSSIA E LA GUERRA IBRIDA
Putin emerge come «il vero sconfitto» della crisi siriana, avendo perso «un asset strategico nel Mediterraneo». Il ministro lancia però l’allarme sulla guerra ibrida: «Il fronte occidentale è quello dove Putin sta vincendo di più» attraverso «cyber, disinformazione, creazione di mood diffusi». Il ministro denuncia un doppio standard occidentale: «Se avessimo mandato 10 mila polacchi sul fronte ucraino, si sarebbe detto: ‘Che schifo, la Nato vuole la guerra!’. Arrivano 10 mila nordcoreani per Putin e sembra siano in gita». Crosetto rivela di star «pensando ad una struttura ad hoc per il contrasto alla guerra ibrida».
L’ALLERTA IN EUROPA
Il quadro è preoccupante: «In Russia si è decuplicata la produzione di armi e missili intercontinentali». Il ministro cita l’opuscolo distribuito dal governo svedese che parla di “quando”, non “se” ci sarà l’invasione russa, mentre «i tedeschi invitano a costruire bunker».
LA QUESTIONE DELLA DIFESA
Crosetto si dice «stufo di confrontarmi su tali temi come se fosse una richiesta ‘bellicista’» e avverte: «Se arrivasse un attacco missilistico come quello su Israele? Che accadrebbe?». Il ministro difende con forza la necessità di investimenti nella difesa: «Sono stufo di questa discussione dove si dice che ogni soldo alla difesa lo si toglie agli ospedali o alle scuole».
DIFESA E SPESE MILITARI
Crosetto chiude con un monito sulla necessità di investire nella difesa: «Se non si difende la democrazia non ci sono ospedali, scuole, musei». Il ministro si dice pronto a battersi per raggiungere l’obiettivo NATO del 2% del PIL in spese militari, sottolineando come sia necessario «difenderci» in un contesto internazionale sempre più instabile.
L’IMPEGNO NATO E LE CRITICITÀ UE
«Italia e Spagna sono gli unici Paesi in ritardo sul 2 per cento», ammette Crosetto, che chiede di «scorporare le spese di difesa dal patto di stabilità». Sulla UE, il giudizio è severo: «È la grande addormentata nel bosco. Non più giovane e bella, ma stanca e poco attraente», con il rischio che «Trump, col suo approccio sulla deregulation, ci travolgerà come uno tsunami».
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