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VOLO DI STATO USATO DAL MINISTRO PINOTTI. LA PROCURA CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE

La
Procura di Roma ha inviato gli atti al tribunale dei Ministri chiedendo
l’archiviazione per la posizione del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in
relazione al presunto utilizzo improprio di un volo militare il 5 settembre
scorso.

L’inchiesta
è partita da una denuncia del Movimento cinque stelle che ha denunciato il
ministro accusandola di aver approfittato di un volo militare di
addestramento per farsi accompagnare a casa da Roma a Genova.
Sulla
vicenda hanno aperto un’inchiesta sia la procura militare che la procura di
Roma che ha chiesto oggi l’archiviazione. L’Aeronautica Militare, da parte sua,
ribadisce la regolarita’ di quanto
accaduto e parla di “strumentalizzazione mediatica e politica”
.
E dalla
Difesa ostentano tranquillita’, assicurando di attendere serenamente la
conclusione dell’indagine per poi chiedere azioni risarcitorie.
A
rinfocolare la polemica, nei giorni scorsi un servizio trasmesso dal Tg di La7,
che – sulla base di tabulati Enav – dimostrerebbe come il piano volo del Falcon
50 dell’Aeronautica partito da Ciampino e diretto a Genova sia stato cambiato
per adattarlo alle esigenze del ministro, di ritorno dal vertice Nato a Cardiff
con l’Airbus che prima aveva lasciato a Firenze il premier Matteo Renzi.
“Il
piano volo – dicono i deputati M5S – e’ stato cancellato alle 18:04 e riscritto
alle 18:06, in concomitanza, guarda caso, dell’orario del decollo stimato
dell’Airbus del premier Renzi da Firenze, sul quale c’era proprio la Pinotti.
Altro che missione di addestramento, e’ ormai evidente che il volo in questione
non era stato ritagliato sulle necessita’ dei piloti, ma del ministro Pinotti,
che in questo modo ha usato illegittimamente una proprieta’ dello Stato per i
suoi fini personali. E’ una vergogna: come titolare della Difesa guadagna oltre
centomila euro lordi l’anno, ci domandiamo perche’ non abbia preso un volo
civile o un treno per rientrare a casa. Noi – concludono – lo chiamiamo abuso
di potere”.
Come
gia’ avvenuto nei giorni scorsi, l’Aeronautica Militare e’ intervenuta per
ribadire che il volo contestato era “una missione addestrativa pianificata
il 2 settembre e programmata per il 5 settembre con decollo previsto alle ore
21.30 per la tratta Ciampino-Genova.

Il 4
settembre il programma di volo veniva firmato, inviato ed inserito nel sistema
con l’approvazione del Comandante di Stormo senza alcuna variazione. Il 5
settembre il volo veniva eseguito senza ulteriori modifiche con un decollo alle
21.15. Ritardi ed anticipi sugli orari previsti sono aggiustamenti che non
costituiscono variazioni rispetto a quanto pianificato e sono di ordinaria
gestione a cura del Comandante dell’aeromobile”. Intanto, resta al momento
contro ignoti il fascicolo di indagine aperto dalla Procura di Roma sul
presunto utilizzo improprio del velivolo. L’incartamento, avviato proprio dopo
una denuncia presentata dai parlamentari M5S, e’ all’attenzione del pm Roberto
Felici che ipotizza il reato di peculato d’uso. Nei giorni scorsi
all’attenzione del magistrato sono stati inviati dal ministero della Difesa una
serie di documenti.

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