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RIFORMA DELLO STATO: SPARISCONO 23 PREFETTURE, QUESTURE, COMANDI DEI VIGILI DEL FUOCO

Saranno 23 le prefetture soppresse e accorpate in tutta Italia a partire dai prossimi mesi per l’applicazione della riforma della pubblica ammistrazione firmata dalla Madia e da Renzi. Una doccia fredda per i sindacati di Polizia, che ieri mattina hanno partecipato alla riunione in Viminale con il vice capo Piantedosi. Ed una notizia che risulta ancora più preoccupante, se comunicata alla vigilia dell’11 settembre.
Il provvedimento, deciso nell’ambito dei decreti attuativi di prossima emanazione relativi alla riforma della pubblica amministrazione, prevede l’accorpamento delle prefetture di Teramo all’Aquila, di Chieti a Pescara, di Vibo Valentia a Catanzaro, di Benevento ad Avellino, di Piacenza a Parma, di Pordenone ad Udine, di Rieti a Viterbo, di Savona a Imperia, di Sondrio a Bergamo, di Cremona a Mantova, di Lodi a Pavia, di Lecco a Como, di Fermo ad Ascoli Piceno, di Isernia a Campobasso, di Asti ad Alessandria, di Verbano Cusio Ossola a Novara, di Biella a Vercelli, di Oristano a Nuoro, di Enna a Caltanissetta, di Massa Carrara a Lucca, di Prato a Pistoia, di Rovigo a Padova e di Belluno a Treviso. «L’ennesima falsa riforma – commenta Gianni Tonelli del Sap – che prevede a breve la chiusura di 23 prefetture, mentre per contro sarà prevista semplicemente una timida rivisitazione delle Direzioni Centrali dove le funzioni dell’attuale Ufficio Centrale Interforze per la sicurezza personale dovrebbero confluire nell’Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle forze di polizia». Forbici impietose quindi. «Ancora una volta si taglia sui presidi territoriali e non sulla elefantiaca macchina burocratica centrale – conferma Tonelli -.
Le timide assicurazioni che non vi saranno riduzioni organiche né taglio di posti di funzione non ci convincono e non appaiono coerenti con il nuovo modello proposto dal Regolamento in discussione». L’Isis è alle porte, oggi si ricorda uno dei più terribili attentati terroristici e l’Italia – prossima ad ospitare migliaia di turisti per l’Anno Santo – si vede togliere presidi di sicurezza da sempre operativi sul territorio. «Questo progetto di riorganizzazione, se non rivisto radicalmente, sarà ancora una volta una occasione persa per una riforma seria e concreta del sistema sicurezza – spiega Tonelli -. Perché non tagliare sui questori e i prefetti, sulle dirigenze, sulle sedi logistiche? Perché il nostro caro Renzi non prende il toro per le corna facendo riforme serie? La nostra proposta è stata quella di provvedere alla unificazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza con il Dipartimento dei vigili del fuoco, soccorso pubblico e della difesa civile. Con il Conapo, il sindacato dei vigili del fuoco abbiamo già fatto stampare delle cartoline da far arrivare al governo per sollecitare il taglio delle poltrone e risparmiare invece le volanti e le autopompe al servizio della gente». Soddisfatto, ma con riserva, Gioacchino Alfano: «L’impegno del governo per la riduzione dei costi delle Stato è encomiabile e va nel verso da noi auspicato». Intanto F.P.-Cgil, Cisl F.P. e Uil-P.A. hanno indetto per il prossimo 22 settembre la mobilitazione generale.
Silvia Mancinelli
Il tempo

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