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IL CAPO DELLA FORESTALE A GIUDIZIO. IL MINISTRO PERCHÈ NON LO SOSPENDE?

 “Abbiamo appreso che la Procura di Novara ha trasmesso al Ministero delle politiche agricole la documentazione inerente l’esercizio dell’azione penale per la vicenda sul consorzio di bonifica Est Sesia, che vede coinvolto il capo dei forestali Cesare Patrone. Ora il ministro Martina non può più far finta di niente, deve decidere se tenere un capo del Corpo che a novembre andrà davanti ad un Gup oppure, come auspicabile, sospenderne quantomeno le funzioni”.

E’ quanto dichiarano, in una nota, i sindacati di categoria Sapaf, Ugl Cfs, Cgil Cfs e Dirfor con i rispettivi segretari generali Marco Moroni, Danilo Scipio, Francesca Fabrizi e Maurizio Cattoi.

“Nel corso della recente  manifestazione di protesta del 5 luglio – dicono i sindacati -, gli oltre 2.000 forestali che hanno invaso pacificamente piazza Montecitorio hanno chiesto a gran voce le dimissioni di Cesare Patrone, nel quale non ripongono ormai da tempo alcun tipo di stima e considerazione. Martina si faccia garante soprattutto del rispetto delle regole, che per casi così gravi prevedono la sospensione cautelativa di ogni dipendente, e non si erga nuovamente a giudice assolvendo Patrone senza processo”.

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