ZAIA, “POLFER NON BASTA: MILITARI SUI TRENI”
Si
moltiplicano, quasi ad essere quotidiani, gli episodi di violenza sui treni che
vedono vittime lavoratori delle Ferrovie o passeggeri. E’ urgente
rafforzare la vigilanza sui treni e nelle stazioni.
Non è un paese civile
quello dove si deve aver paura a viaggiare o lavorare su un treno. Se
gli agenti della Polfer non bastano, perché anche loro caduti sotto la mannaia
dei tagli, si usino i militari”. Con queste parole, il Presidente della
Regione del Veneto Luca Zaia, torna a puntare l’indice sui “sempre più
frequenti episodi di intolleranza e di violenza che si registrano sui treni in
servizio in Veneto”, alla luce dell’aggressione subita a calci e pugni da un
capotreno in servizio sulla linea Venezia-Verona ieri sera, alla stazione di
Vigonza-Pianiga.
quello dove si deve aver paura a viaggiare o lavorare su un treno. Se
gli agenti della Polfer non bastano, perché anche loro caduti sotto la mannaia
dei tagli, si usino i militari”. Con queste parole, il Presidente della
Regione del Veneto Luca Zaia, torna a puntare l’indice sui “sempre più
frequenti episodi di intolleranza e di violenza che si registrano sui treni in
servizio in Veneto”, alla luce dell’aggressione subita a calci e pugni da un
capotreno in servizio sulla linea Venezia-Verona ieri sera, alla stazione di
Vigonza-Pianiga.
“Stavolta
due prepotenti che non volevano pagare il previsto titolo di viaggio per il
loro cane – dice Zaia – un’altra volta portoghesi violenti colti in flagranza,
un’altra volta ancora veri delinquenti protagonisti di rapine, furti o
aggressioni a sfondo sessuale. Cosa si aspetta prima di fare davvero qualcosa–
incalza il Governatore – che a qualcuno venga staccato un braccio a colpi di
machete come successo al povero ferroviere a Milano?”. “Posso capire – conclude
Zaia – la difficoltà di ‘coprire’ tutte le migliaia di convogli che viaggiano
in una giornata – ma almeno si cominci a dotare di uomini in divisa le
tratte più a rischio nelle ore più delicate, come l’alba o la sera e la
notte. L’Esercito potrebbe essere la soluzione ideale, ma si continua
inspiegabilmente a preferire che tanti nostri bravi militari se ne stiano in
caserma a non far nulla. Misteri di uno Stato sempre più distratto rispetto ai
temi fondamentali della sicurezza”.
due prepotenti che non volevano pagare il previsto titolo di viaggio per il
loro cane – dice Zaia – un’altra volta portoghesi violenti colti in flagranza,
un’altra volta ancora veri delinquenti protagonisti di rapine, furti o
aggressioni a sfondo sessuale. Cosa si aspetta prima di fare davvero qualcosa–
incalza il Governatore – che a qualcuno venga staccato un braccio a colpi di
machete come successo al povero ferroviere a Milano?”. “Posso capire – conclude
Zaia – la difficoltà di ‘coprire’ tutte le migliaia di convogli che viaggiano
in una giornata – ma almeno si cominci a dotare di uomini in divisa le
tratte più a rischio nelle ore più delicate, come l’alba o la sera e la
notte. L’Esercito potrebbe essere la soluzione ideale, ma si continua
inspiegabilmente a preferire che tanti nostri bravi militari se ne stiano in
caserma a non far nulla. Misteri di uno Stato sempre più distratto rispetto ai
temi fondamentali della sicurezza”.