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(di Matteo Brancati) – Il recente scandalo che ha
colpito la Volkswagen, relativa ai test “truccati” sulle emissioni
anti-smog dei motori diesel, potrebbe creare problemi anche in Italia. Nei
mesi scorsi, come tutti ricorderanno, il Gruppo tedesco si è aggiudicato l’appalto
per fornire a Polizia di Stato e Carabinieri ben 206 vetture (100 per la
Polizia, 106 per i Carabinieri ndr) utili per l’ordine pubblico.
Nell’accordo, stipulato tra
Ministero e il gruppo Volkswagen, rientravano anche le spese di
equipaggiamento e allestimento delle auto, oltre alla manutenzione per 6 anni
o, in alternativa, a 150.000 km.
Per la decisione finale, nei mesi
scorsi, è addirittura dovuto intervenire il Tar del Lazio, che ha respinto
il ricorso di Fiat Auto Var Srl che accusava Volkswagen di aver
presentato l’offerta più bassa con annesse irregolarità. L’azienda
automobilistica tedesca ha inoltrato la proposta più vantaggiosa, grazie a un
prezzo di 43.897 euro per ogni veicolo, a fronte dell’offerta Fiat
che, per ogni automobile, prevedeva il pagamento di 43.980 euro.
Adesso, a causa del
“diesel-gate”, come riporta IlGiornale.it, potrebbero verificarsi
problemi. Il noto quotidiano inglese l’Indipendent, infatti, nelle
scorse ore ha svelato come i motori ES189, interessati da questo enorme
problema, sarebbero stati montati anche sulle vetture marchiate Seat,
controllata dalla casa tedesca (anche se non ci sono conferme a riguardo). E
nell’accordo tra Volkswagen e Ministero alla voce “auto designate per l’uso”
risponde la Seat Leon “2.0 TDI da 150 CV”. Adesso, però, bisognerà
attendere i controlli da parte della stessa casa automobilistica che, se
dovesse riscontrare sulle auto di Polizia e Carabinieri la presenza
del motore Es189, potrebbe decidere di richiamare immediatamente le auto
di servizio, con le Forze dell’Ordine che rimarrebbero senza nessun veicolo. In
pericolo, altresì, la prelazione di ulteriori 4000 veicoli, da parte del
Ministero, per un costo massimo che si aggira intorno ai 184 milioni di
euro.
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