Polizia locale

Vigili di Roma, polemiche sulla circolare che richiama il regolamento: «Trucco leggero, Niente frangette, barba non curata e piercing»

La circolare del Comando dei Vigili Urbani di Roma, che stabiliva norme dettagliate sul look per gli agenti in vista del Giubileo, sarà modificata. Le regole sul colore e il taglio dei capelli, l’uso della lacca e il trucco, differenziate per uomini e donne, hanno scatenato un’ondata di polemiche e malumori in Campidoglio.

Cosa prevede la circolare

Il documento ribadiva le regole di “bon ton”. Per le donne, prevedeva un taglio di capelli che lasciasse la fronte scoperta, di lunghezza non oltre le spalle, senza frangetta e volumi vaporosi. Ammesse solo tinture naturali, trucco leggero e accessori piccoli in blu e nero, vietati collane, ciondoli e orecchini pendenti.

Per gli uomini, vietati orecchini e piercing. Capelli di “moderata lunghezza” con taglio che segua l’attaccatura naturale. Barba, baffi e basette dovevano essere “regolari”, ben curate e, se tinte, di colore naturale.

La circolare sottolineava la necessità di un “comportamento ineccepibile” e il rispetto dei principi della “buona educazione”, considerata la “grande visibilità internazionale” del Giubileo.

Gualtieri ordina la modifica della circolare “sessista”

Molti assessori hanno etichettato come “inutile, anzi nociva” il vademecum firmato dal vicecomandante Roberto Stefano, ritenendolo ridimensionante il lavoro sui diritti. Il sindaco Roberto Gualtieri, pare sia “molto arrabbiato” per la circolare e avrebbe chiesto ai vigili di mettere mano al documento, concordando con i sindacati una formula più inclusiva e senza specifiche legate al sesso.

Giovedì 23 maggio, i sindacati si recheranno al Comando per un confronto sulle modifiche. Il Comando precisa che la circolare è un “richiamo ad alcune norme fissate dal regolamento del corpo” e che non c’è “nessun intento discriminatorio”, ma l’uniforme deve essere indossata in modo “decoroso”.

I sindacati, tuttavia, hanno definito la circolare “inutile”, affermando che il personale necessita di sostegno e strumenti per lavorare in sicurezza, non di indicazioni sul “colore del fermaglio o il taglio delle basette”.

Mentre si attende la riformulazione del documento, non si placa la bufera politica. La consigliera Michela Cicculli ha definito “medievali” le norme, mentre l’opposizione le ha etichettate come “retrograde e sessiste”.

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