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Vietato lo sbarco ai militari italiani in Libia. Rimpatriati subito perché senza visto d’ingresso

 “Ieri pomeriggio un aereo militare italiano, un Hercules C 130 proveniente da Pisa con 40 militari a bordo, chiamati a svolgere operazioni di supporto in loco, è atterrato a Misurata alle 17.30.

Ad alcuni militari del Celio e della Brigata Julia è stata però negata l’autorizzazione allo sbarco da parte delle autorità libiche, perchè mancava sul loro passaporto il visto d’ingresso.

Un caso di ”respingimento” senza scrupoli, ridicolo e al tempo stesso umiliante per loro e per noi. Rimandati a casa dopo poche ore, con lo stesso aereo, nuovamente verso Pisa. La notizia ha dell’incredibile e dimostra che a livello internazionale il nostro Paese non conta più nulla.

Proviamo ad immaginare cosa sarebbe accaduto se un ”incidente” di questo tipo avesse coinvolto i Marines Americani giunti in un qualsiasi Paese amico”. Lo dichiara il senatore Enrico AIMI, capogruppo di Forza Italia in Commissione Esteri.

“Mentre infatti in Italia arrivano dalle stesse coste a ritmo sempre più serrato migliaia di clandestini che finiscono per finanziare i trafficanti di uomini, dalla Libia ci impongono di ritornare da dove siamo venuti. E’ vergognoso che in ambito internazionale non ci sia più dovuto il rispetto. Ora si prendono pure gioco di noi. Se avessimo un briciolo di dignità dovremmo incominciare a contrastare l’arrivo dei clandestini, peraltro non solo privi di visto, ma anche di documenti d’identità. Questo gesto irride l’Italia e legittima il mondo a trattarci come una ”Repubblica delle Banane”. Presenterò un’interrogazione ai ministri competenti per chiedere chiarimenti. Il governo ha il dovere di dare immediatamente delle spiegazioni su questa vicenda inaccettabile”, conclude.

Non solo: a Tripoli gli uomini del comandante della missione militare italiana Miasit, compresa la scorta, sono disarmati perché i libici non li hanno mai autorizzati. «Segnali piccoli e grandi, ma pure pericolosi, che i turchi non ci vogliono fra i piedi in Libia. A Misurata hanno messo gli occhi sull’aeroporto, dove abbiamo da anni il nostro ospedale da campo», spiega una fonte militare del Giornale in un articolo di Fausto Biloslavo.

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