Viareggio in lutto per Roberto Castellano, ufficiale della Marina Militare: “Ha ammainato le vele troppo presto”
Un uomo di mare, un ufficiale, un padre: Viareggio saluta Roberto Castellano
Viareggio, 15 ottobre 2025 – La città del mare e del vento si è fermata ieri pomeriggio per rendere omaggio a Roberto Castellano, Capitano di Vascello della Marina Militare, scomparso a soli 54 anni all’ospedale di Milano, dove era ricoverato da circa quindici giorni. Una malattia, diagnosticata un anno fa, lo ha portato via troppo presto, lasciando nel dolore la moglie Laura, i figli Martina e Marco, i familiari, gli amici e un’intera comunità che lo aveva accolto come uno dei suoi.
Dalla laurea a 23 anni al comando delle navi più prestigiose
Originario di Napoli, Castellano si era laureato in ingegneria aeronautica a soli 23 anni, dimostrando fin da giovane un talento e una disciplina fuori dal comune. Successivamente si era iscritto all’Accademia Navale di Livorno, intraprendendo la carriera militare che lo avrebbe portato a ricoprire incarichi di grande responsabilità nelle sedi di La Spezia, Augusta e Roma.
Tra i suoi ruoli più significativi spiccano la direzione della nave idro-oceanografica Magnaghi e del cacciatorpediniere Andrea Doria, oltre alla supervisione dei lavori sulle navi scuola Amerigo Vespucci e Palinuro. Un percorso brillante che lo aveva condotto fino al grado di Capitano di Vascello e al prestigioso incarico di Capo della V Divisione di Navarm presso la Marina Militare a Roma.
Un viareggino d’adozione e un cuore grande come il mare
Da oltre venticinque anni Castellano viveva a Viareggio, città che aveva scelto per amore di Laura Tomei, conosciuta durante una festa universitaria a Pisa. Una storia semplice e forte, come il legame che li univa. Nella loro casa di via Indipendenza, insieme ai figli, Roberto aveva costruito il suo porto sicuro.
Il mare come scuola di vita
L’amore per il mare non si limitava al lavoro: Castellano era anche istruttore di vela e membro del consiglio direttivo del Circolo Velico di Torre del Lago Puccini, dove aveva trasmesso la sua passione a tanti giovani e, naturalmente, anche ai suoi figli.
Dal Circolo arriva un ricordo toccante:
“Ti abbiamo aspettato, come si aspetta un vento amico che torni a dare forza alle vele… I nostri sogni, i tuoi sogni, e quelli dei ragazzi che verranno continueranno a vivere e a crescere, coltivati come ci hai insegnato tu: con perseveranza, con mitezza, con fermezza, con infinita bontà”.
Un uomo di cultura e di valori
Instancabile studioso, stava conseguendo una seconda laurea in ingegneria, spinto da una curiosità intellettuale che non lo aveva mai abbandonato. Nel lavoro come nella vita, Roberto Castellano rappresentava dedizione, competenza e altruismo, qualità che gli avevano guadagnato il rispetto dei colleghi e l’affetto dei sottoposti.
“Non esitava a rimboccarsi le maniche – ricordano i colleghi – anche nei lavori più pratici, perché per lui la squadra veniva prima di tutto”.
L’ultimo saluto nella chiesa di Sant’Antonio
Ieri pomeriggio, alle 16.30 nella chiesa di Sant’Antonio a Viareggio, la comunità si è stretta in un grande abbraccio alla famiglia Castellano. Presenti una delegazione della Marina Militare, amici, colleghi, e tanti cittadini commossi.
La salma era stata trasferita dalla sala del commiato della Croce Verde dove, sin dalla sera precedente, in molti avevano voluto rendergli omaggio.
L’eredità di un uomo che sapeva guardare oltre l’orizzonte
Nella sua vita Roberto Castellano ha unito rigore militare e profondità umana, lasciando un segno tangibile nel mondo della Marina e in quello della vela civile. Ma la sua eredità più grande resta quella affettiva: la famiglia, i figli Martina e Marco, e l’esempio di chi ha saputo servire il proprio Paese con coraggio, umiltà e amore autentico per il mare e per la vita.
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