Usmia Esercito: la Polo dimenticata
In data 20 maggio 2022 trattammo questo argomento visto che in data 27 maggio 2021 il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Gen. C.A. Pietro SERINO, nel prendere atto di quanto contenuto nella delibera 14/21 del COCER aveva disposto la sperimentazione (per il periodo estate 2021/primavera 2022) di diverse tipologie di magliette “polo”, precisando al contempo che “compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, al termine del suddetto periodo sarebbero state poste in essere tutte le azioni necessarie per la relativa introduzione nel ciclo logistico e per la regolamentazione del nuovo capo di corredo” da parte del Comando Logistico dell’Esercito.
Dobbiamo purtroppo constatare che le norme attualmente in vigore, ancora di natura sperimentale, relative all’impiego della maglietta “polo”, non risultano adeguate alle esigenze del personale della Forza Armata, poiché applicate in maniera disomogenea tra i diversi Reparti. Tali norme concedono, infatti, discrezionalità ai Comandanti per la disciplina concernente l’utilizzo del nuovo capo di abbigliamento presso il rispettivo Reparto, prevedendo che esso possa essere indossato esclusivamente all’interno dell’infrastruttura militare e pur tenendo conto della insufficiente disponibilità del capo di corredo non ancora approvvigionato e distribuito in maniera generalizzata nel ciclo logistico.
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Tali limitazioni configureranno anche quest’anno una situazione in cui coloro che prestano servizio in aree geografiche dove le condizioni climatiche sono particolarmente disagiate, continueranno ad impiegare una tenuta operativa particolarmente pesante e inadatta nei periodi più caldi allorché il personale delle altre Forze Armate e Forze di Polizia a cui i militari sono affiancati impiegheranno tenute più leggere e sicuramente idonee, a fronte del contesto operativo e alle condizioni climatiche estive.
A distanza di circa un anno dal termine della suddetta sperimentazione, nonostante tale provvedimento avrebbe dovuto consentire all’Esercito di uniformarsi altresì alle altre Forze Armate – le quali avevano adottato tali capi di abbigliamento già da tempo – non si è dunque riscontrata né l’introduzione nel ciclo logistico del nuovo capo di corredo né si ha notizia di eventuali previsioni o valutazione in merito agli esiti della sperimentazione effettuata.
In tale quadro, l’Unione Sindacale Militare Interforze Associati “USMIA”, auspica che la catena logistica dell’Esercito possa avviare – in tempi brevi – le dovute azioni tese a introdurre e distribuire in via definitiva le magliette “polo”, nonché a uniformare la regolamentazione dell’Esercito a quelle delle altre Forze Armate che impiegano il capo di corredo anche al di fuori delle strutture militari, per il trasferimento presso i luoghi di lavoro.
Si auspica altresì che così come già disciplinato dalla Pubblicazione 6566 concernente il “Regolamento sulle Uniformi dell’Esercito”, possano essere fornite chiare ed inequivocabili direttive che autorizzino l’impiego degli occhiali da sole (eventualmente anch’essi da introdurre nel ciclo logistico come già previsto per altre Forze Armate anche straniere), quali dispositivi necessari per la tutela, la salvaguardia e la protezione della vista dei lavoratori, coerentemente a quanto stabilito dal Testo Unico sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro D. Lgs. n. 81/2008, integrato e modificato dal D. Lgs. 106/2009, il quale precisa che gli occhiali da sole – alla stregua di altri dispositivi di protezione individuale (DPI) – rientrano tra le attrezzature destinate ad essere indossate dal lavoratore per proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di pregiudicare la sicurezza o la salute nell’ambito dell’attività lavorativa, con particolare attenzione al personale di Operazione Strade Sicure.
Segreteria Usmia Esercito
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