Un militare dell’Aeronautica si è tolto la vita. “Ennesimo suicidio. Basta nascondersi!”
Un tragico gesto ha sconvolto l’Aeronautica Militare ieri, quando un militare ha deciso di togliersi la vita nella caserma in cui prestava servizio. Si tratta di una tragedia che deve essere affrontata con serietà e che richiede una risposta da parte del personale e dell’amministrazione. La crisi psicologica che stanno vivendo molti militari è di fronte a tutti, ma non è ancora stata affrontata adeguatamente dalle istituzioni. Questo ennesimo suicidio ci chiede di agire con urgenza per contrastare questa tragedia dall’interno, creando canali di dialogo ed empatia fra i militari e le loro famiglie, garantendo sostegno psicologico specializzato e formazione costante per prevenire il ripetersi di simili tragedie.
Basta nascondersi: un appello per non rimanere in silenzio
Ad annunciare la tragedia il SIAM “Il numero dei suicidi militari è allarmante! Non è più possibile ignorare o nascondere quanto sta succedendo. Il problema dei suicidi non può essere semplificato e accantonato adducendo le colpe al solo mondo militare o ai problemi di natura privata e familiare, poichè ogni tragico suicidio è l’epilogo di una storia a sé e trae origine da più cause scatenanti congiunte. Tuttavia, mentre nel nostro Paese calano i suicidi tra i civili, gli stessi aumentano in modo preoccupante tra il personale in divisa. Ciò significa che c’è una condizione di disagio che va diffondendosi tra noi militari, evidentemente legata alla specificità del nostro lavoro. Una specificità che soprattutto non consente al militare, che si trovi in difficoltà, di chiedere aiuto. Il personale in divisa ha riluttanza a chiedere aiuto perché, quando l’amministrazione intercetta una qualche forma di debolezza psicologica, rischia di essere demansionato, emarginato, allontanato o finanche di perdere il posto di lavoro. Per contrastare i suicidi è allora di fondamentale importanza sensibilizzare le amministrazioni affinchè attenzionino e affrontino in modo diverso il problema.
L’attenzione dell’amministrazione militare
“È importante – prosegue il SIAM – che l’amministrazione rivolga la massima attenzione alle condizioni di benessere del personale, per esempio rafforzando percorsi di resilienza o istituendo il supporto psicologico periodico e obbligatorio, preferibilmente con professionisti esterni, quando vengono segnalati cambiamenti di stato civile (divorzi, decesso di un figlio, ecc.) o comunque quando se ne ravvisi la necessità e senza alcuna implicazione per la carriera.
La sfida della prevenzione del suicidio non è però solo dell’amministrazione, ma della collettività: è la sfida di tutti noi. Di noi colleghi, familiari e amici che imparando ad ascoltare, offrendo comprensione e supporto, possiamo fare davvero tanto per chi sta attraversando un momento difficile.”