Carabinieri

Ultimo assolto dall’accusa di diffamazione nei confronti del Generale Nistri

Sergio De Caprio, Capitano Ultimo, responsabile del Dipartimento Diritti e Legalità del Nuovo Sindacato Carabinieri, ha dovuto affrontare alla Corte militare di Appello di Roma il secondo grado di giudizio per la denuncia di diffamazione militare aggravata  da parte dell’ex comandante generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri, contestatagli per un post su un sondaggio da utilizzare in chiave sindacale. Anche il primo grado aveva stabilito che il fatto non sussisteva e che il Capitano Ultimo non poteva essere condannato perché intendeva esclusivamente conoscere cosa pensassero i Carabinieri circa il comportamento dell’ex comandante a proposito della revoca della sua scorta.

Oggetto del contendere, un sondaggio lanciato sul profilo Facebook di Ultimo nel 2019 allorquando il Ministero dell’interno decise di revocare la scorta all’ufficiale che arrestò Totò Riina. «Tra Carabinieri – il testo del post ritenuto diffamatorio da Nistri – ci stavamo chiedendo, ma un comandante generale che delega la sicurezza del capitano Ultimo al prefetto è ancora un comandante militare?». Queste le possibili risposte: «si è un vero comandante» – «no è un funzionario». A contorno, due fotografie del generale, una in divisa e l’altra in abiti civili.

Il provvedimento di revoca della scorta, impugnato da Ultimo, venne poi annullato dal Tar Lazio. «Il Comando generale – si leggeva in una nota di Ultimo – ha avviato una serie di attività repressive dell’attività sindacale avvalendosi in maniera impropria dell’azione disciplinare e dell’azione penale militare; in particolare impedendomi, come presidente del Sim, l’esercizio del diritto- dovere di critica sindacale nei confronti di Nistri.

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