Ucraina-Russia, venti di guerra. Biden a Putin: “Se invadete la pagherete cara”
Venti di guerra sull’Ucraina. “Se invadete la pagherete cara“. Come riferisce la Casa Bianca, il presidente americano Joe Biden nel colloquio telefonico di 62 minuti con Vladimir Putin è stato chiaro: “Se la Russia intraprenderà un’ulteriore invasione dell’ Ucraina, gli Stati Uniti, insieme agli alleati e partner, risponderanno in modo deciso e imporranno rapidamente gravi costi alla Russia”. Pochi minuti prima il ministro degli Esteri russo, Sergy Lavrov, ribadiva al segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, che non ci sarà l’annunciata (dagli americani) invasione. Dunque, la crisi resta aperta e potrebbe precipitare da un momento all’altro. Dopo Stati Uniti e Gran Bretagna, anche Australia, Nuova Zelanda, Belgio e Germania hanno invitato oggi i propri cittadini a lasciare il Paese affacciato sul Mar Nero e ne sconsigliano i viaggi. La paura di un possibile attacco da parte della Russia allarma le potenze occidentali e via via l’elenco dei Paesi si allunga, fino ad arrivare a comprendere l’Italia e tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
D’altronde, secondo la Cia, l’azione da parte degli oltre 100mila soldati russi assiepati al confine potrebbe scattare il 16 febbraio, cioè mercoledì prossimo. Washington ha già ordinato la partenza della maggior parte dei dipendenti americani “non di emergenza” dell’ambasciata a Kiev. Così, da domani, i servizi consolari alla rappresentanza diplomatica saranno sospesi e sarà mantenuta una piccola presenza consolare a Leopoli. Ma non solo, perché il Pentagono ha ritirato la quasi totalià dei soldati americani dall’Ucraina. In una situazione così esplosiva, la Tass riferisce che un sottomarino Usa è stato intercettato oggi in acque russe ed è stato allontanato. Il ministero ha convocato l’addetto militare presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca.
Fittissima, nel mentre, la rete diplomatica. Terminato intorno alle 18 un confronto telefonico su iniziativa degli Stati Uniti tra i presidenti Joe Biden e Vladimir Putin. Nel pomeriggio il presidente russo ha avuto un lungo colloquio telefonico anche con Emmanuel Macron. Le accuse che Mosca intende attaccare l’Ucraina sono “speculazioni provocatorie” e potrebbero portare a un conflitto nel Paese, avrebbe detto il leader del Cremlino al capo dell’Eliseo, secondo quanto riferito dal Cremlino. Putin e Macron hanno discusso di quelle che Mosca ha definito “speculazioni provocatorie relative ad una presunta ‘invasione’ russa dell’Ucraina”, ha commentato il Cremlino, aggiungendo che “si stanno creando le condizioni per possibili azioni aggressive delle forze di sicurezza ucraine nel Donbass”.
“La persistente minaccia di un’azione militare” preoccupa anche gli Stati Uniti, che provano a spingere per una risoluzione diplomatica della crisi. Oggi il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato telefonicamente con il suo omologo russo Sergey Lavrov. Secondo quanto riferito da Mosca, il ministro russo ha evidenziato come Stati Uniti e Ue hanno “ignorato” le richieste di Mosca sulla sicurezza, sostenendo che le affermazioni di Washington su una possibile invasione sono “provocazioni” e un modo di fare “propaganda” anti-russa. Una linea, quella di negare una possibile invasione, ribadita anche nel pomeriggio. Il segretario di Stato Usa dal canto suo ha sottolineato come la “strada diplomatica” resti aperta, ma serve una “de-escalation”. Per quanto riguarda la chiamata Biden-Putin, si sa solo che è durata 62 minuti e che non avrebbe cambiato lo scenario. Il colloquio è stato “professionale e sostanziale” ma non ha prodotto “alcun cambiamento fondamentale”, ha riferito ai giornalisti un alto funzionario degli Stati Uniti.