“Togliete quei crocifissi dalle sale operative della Polizia”. Non lo chiede l’imam, ma il sindacato Sap
(di Antonio Pannullo) – Togliere dagli uffici della Polizia i crocifissi, perché potrebbe offendere qualcuno di diverso orientamento religioso.
L’incredibile presa di posizione non viene dai centri sociali o dalla comunità delle chiese islamiche in Italia, ma dal sindacato di polizia Sap, che in una lettera a una dirigente della Polizia stradale di un comune dell’Emilia Romagna chiede, piuttosto perentoriamente, “la rimozione di un simbolo religioso (ma non specifica quale) posto nella sala operativa della locale sezione di Polizia stradale recentemente rimodernata”.
E il Sap spiega anche il perché di questa richiesta: “(Nella sala) dove lavorano e lavoreranno alternativamente parecchi operatori, con l’innegabile diritto a convinzioni religiose prorpie e diverse quindi non ha nessuna ragione di essere esposto un simbolo di una singola professione religiosa, più o meno diffusa che sia”.
Ed è incredibile che questo diktat assuma connotazioni di rivendicazione sindacale. Crediamo che il Sap abbia altre priorità che quella di togliere il corocifisso dalle sale operative: potrebbe pensare alle risorse da destinare agli agenti, alla tecnologia da fornirgli, come i taser o le telecamerine, alla sicurezza delle donne e degli uomini continuamente esposti a gravissimi pericoli, anziché concentrarsi sulla pace spirituale degli agenti stessi.
Non sorprendono queste intolleranti richieste, già sono venute da imam o da genitori musulmani, ma francamente che lo richieda un sindacato della Polizia, è cosa che lascia sgomenti. Suggeriamo al Sap di fare il proprio mestiere, che non è certo quello di rinfocolare odio religioso tra i nostri agenti e nel nostro Paese né di offendere la stragrande maggioranza degli italiani che, ricordiamo, sono cattolici.
In serata poi è giunta la ovvia replica del Sap al Secolo d’Italia, in cui il sindacato precisa che “si è trattato di un’iniziativa di un singolo non condivisa dalla nostra struttura nazionale”. Il Sap comunica anche i aver inviato un’altra nota alla Polizia stradale di Forlì-Cesena, comunicando che conformemente ai valori e i principi condivisi da quella organizzazione sindacale, “abbiamo intenzione di donare loro un crocifisso da donare dove riterranno opportuno, in occasione della prossima Santa Pasqua”.
Prendiamo atto della precisazione, però ci permettiamo di sottolineare ancora che è molto curioso che proprio nella stessa regione, l’Emilia Romagna, dove proprio l’ex leader del Sap Gianni Tonelli fu candidato alla Camera nel collegio di Bologna per la Lega, si verifichino questi bizzarri episodi. E poi: il “singolo” autore del diktat, rimarrà al suo posto?
Il Secolo d’Italia