TANTI TAGLI ALLA DIFESA, MA LEGGE DI STABILITA’ SALVA I CAPPELLANI MILITARI

Circa un anno fa le Iene si erano occupate dei costi dell’ordinariato militare quantificato in circa 17 milioni di euro l’anno per un totale di 177 cappellani militari. Ebbene le promesse strappate furono tante, addirittura l’on. Bernini (membro della Commissione  Difesa della Camera per il Movimento 5 Stelle) ipotizzò di introdurre degli emendamenti nella legge di stabilità dell’anno scorso, ma in concreto non si risolse nulla.

Quest’anno al vertice non c’è più Letta ma Renzi e come ministro della Difesa la Pinotti al posto di Mauro, ma in sostanza cosa è cambiato? Ancora nulla, se non addirittura fare peggio dell’anno scorso. Si infatti perchè l’anno scorso almeno se ne parlava, mentre quest’anno tutto in cavalleria.

Nella drastica spending review imposta alla Difesa da Renzi, i tagli sono tutti a danno dei militari, dei mezzi, delle risorse. Ma sui cappellani militari nessun cenno.

Come scrive Luca Marco Comellini possiamo sintetizzare i costi: “Ricapitolando l’Ordinariato militare costa ogni anno ai cittadini italiani 6,2 milioni di euro per gli stipendi dei cappellani militari, 6,7 milioni di euro per le pensioni dei cappellani, e circa 4 milioni per spese di mantenimento della struttura (logistica) e questi soldi potrebbero essere risparmiati se l’assistenza spirituale ai militari fosse garantita dai preti delle diocesi nel cui territorio sono presenti le caserme.

Alla Chiesa non basta l’otto per mille? Ne vogliamo parlare oppure per il solo fatto che sono “preti” dobbiamo continuare a gravarci anche delle loro spese e privilegi comprese quelle del generale Santo Marcianò?”

STIPENDI NETTI DEI CAPPELLANI MILITARI 

(ESCLUSE INDENNITÀ E STRAORDINARI)