SPOT FORZE ARMATE CENSURATO, MINISTRO DIFESA: “NE HO PRESO ATTO CON RAMMARICO”
Il 24 ottobre il sen. Maurizio Gasparri ha presentato una interrogazione al Ministro della Difesa per sapere se, come si era appreso, c’era stata una censura su un video che celebrava le nostre Forze Armate, da diffondere in occasione delle celebrazioni del 4 Novembre
“È stato diffuso in rete un filmato molto bello dedicato alla celebrazione della festa delle forze armate il 4 novembre – è quanto si legge nell’interrogazione di Gasparri – tale filmato sarebbe stato censurato, mutilato o totalmente accantonato per decisione del Governo, perché offrirebbe un’immagine delle forze armate non confacente agli orientamenti dell’attuale Esecutivo;
A parere degli interroganti, il filmato è invece molto efficace e per tale ragione è stato pubblicato su diverse pagine dei social network.” Gasparri ha quindi chiesto di sapere “se risponda al vero la notizia di questo intervento censorio da parte del Governo; in caso affermativo, se non si ritenga di fornire adeguate motivazioni che hanno portato il Governo a disapprovare il filmato; se la censura sia stata decisa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri o da altre autorità.”
La risposta del Ministro Trenta arrivata il 9 novembre: Gli spot per la celebrazione della Giornata dell’Unità nazionale e Festa delle forze armate hanno lo scopo istituzionale di trasmettere l’impegno e la professionalità profusa dai nostri militari nelle attività nazionali ed internazionali, nonché il sacrificio da essi compiuto in favore del Paese oggi, come nella prima Guerra mondiale.
Tale finalità assume una valenza del tutto particolare in un anno, il 2018, nel quale ricorre il centenario della fine della Grande Guerra, che ha portato all’Unità nazionale grazie al sacrificio di un’intera generazione.
Lo spot in questione era stato realizzato dalla precedente compagine governativa che, tuttavia, non ne aveva autorizzato la divulgazione.
Dopo averlo visionato si è ritenuto, al contrario, che il documento, apportate specifiche modifiche, rispondesse efficacemente alle finalità per le quali era stato realizzato, poiché rendeva in maniera compiuta, sia la complessità dei compiti svolti dai nostri militari, sia la misura del sacrificio che ne costituisce il presupposto.
Apportate le suddette modifiche, ne è stato pertanto autorizzato l’inoltro alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l’informazione e l’editoria, per la trasmissione sulle reti radiotelevisive nazionali, così come previsto.
Pur nel pieno apprezzamento del contenuto artistico dello spot, il Dipartimento non ha tuttavia ritenuto di procederne alla divulgazione per le immagini ritenute “troppo violente”.
In tal senso, si tiene a precisare che il filmato inviato al Dipartimento per l’editoria era della durata di 30 secondi e non corrispondeva in alcun modo a una versione di circa 1 minuto diffusa illegittimamente via web.
Allo stesso tempo, lo spot promosso corrisponde a quello diffuso via “Twitter” dallo Stato Maggiore della Difesa nella giornata di lunedì 29 ottobre 2018.
Quanto alla decisione assunta dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria, ne ho preso semplicemente atto, seppur con rammarico, nello spirito del mio pieno e consapevole impegno a servire le Istituzioni senza riserve e con lealtà.
È questo stesso spirito, si ribadisce con convinzione, che connota la quotidiana azione del Ministro; un’azione improntata, sin dall’inizio, all’esclusivo e concreto beneficio degli uomini e delle donne della Difesa, civili e militari, che operano quotidianamente al servizio del Paese.