Editoriale

Soppresse le Commissioni Mediche di Verifica. Caos nel mondo militare “tempi allungati, costi aumentati e disagi notevoli”

L’articolo 45, comma 3-bis, del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2022, n. 122, e successive modificazioni, ha soppresso, a decorrere dal 1° giugno 2023, le Commissioni mediche di verifica operanti nell’ambito del Ministero dell’Economia e delle finanze, trasferendo all’INPS, dalla medesima data, le funzioni dalle stesse svolte.

Che cosa sono le commissioni mediche di verifica?

Le commissioni mediche di verifica sono organismi preposti alla valutazione dell’idoneità al servizio militare. La loro soppressione comporterà la sostituzione da parte dell’INPS di tutte le Commissioni Mediche di Verifica istituite (molte decentrate anche fino a livello regionale) con grave ed evidente disagio per il personale militare interessato.

LEGGI ANCHE Militari e Forze di Polizia: Cosa si intende per causa di servizio ed equo indennizzo? Come si ottiene e quali diritto dopo il riconoscimento

La burocrazia e i tempi di definizione delle pratiche

Alla luce di quanto previsto dal legislatore, potrebbero verificarsi notevoli aggravi di costi per l’amministrazione, l’aumento della burocrazia (invece di diminuirla!), una lungaggine considerevole delle tempistiche delle cause di servizio e, non ultimo, l’aumento del disagio in capo al personale che dovrà subire ritardi nella definizione della pratica, senza contare le difficoltà logistiche per militari di raggiungere (in alcuni casi con serie problematiche sanitarie) CMO ormai accorpate a centinaia di km di distanza, senza contare che l’allungamento dei tempi di attesa potrebbe comportare la decurtazione dello stipendio superati certi termini previsti.

In molti hanno contattato la redazione di Infodifesa sperando che, almeno nel breve termine, si possa intervenire per sanare la problematica creatasi.

Quali aspettative

Se la decisione è basata sul risparmio di costi, certamente questi non dovrebbero essere scaricati sui militari sotto forma di ritardi e disagi. Decentralizzare e aumentare il numero delle commissioni (invece di concentrarle a livello centrale) potrebbe essere una soluzione per il nuovo Governo, ormai investito della problematica. Ci si potrebbe avvalere delle Commissioni Mediche Alternative previste dall’art. 9 dpr 461 del 2001 che prevede che , in alternativa all’invio alla Commissione, l’Amministrazione, in relazione e compatibilmente con i carichi di lavoro della Commissione stessa, nonché con l’organizzazione anche territoriale della sanità militare, può trasmettere la domanda e la documentazione prodotta dall’interessato all’Azienda sanitaria locale. Insomma una soluzione ci sarebbe, ci vorrebbe solo la volontà di adottarla.

Cosa aspetti?

Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI

error: ll Contenuto è protetto