Sindacato Usmia, Sostegno al Personale Militare in Missione UNIFIL e le Preoccupazioni sull’Impiego in Operazione Strade Sicure
Il Sindacato USMIA desidera esprimere la più sincera e profonda solidarietà al personale militare italiano impiegato nella Missione UNIFIL delle Nazioni Unite in Libano. In questi giorni, i nostri coraggiosi uomini e donne in uniforme affrontano sfide e preoccupazioni crescenti, mentre svolgono il loro importante compito di mantenere la pace e la stabilità in una regione storicamente instabile. Siamo consapevoli dei rischi che affrontano e delle professionalità necessaria in tali situazioni di tensioni improvvise ed esplosive.
Il Sindacato USMIA esorta le istituzioni italiane a fornire il massimo sostegno possibile al nostro personale militare impiegato nella Missione UNIFIL e a garantire che abbiano tutte le risorse necessarie per affrontare le sfide attuali. È fondamentale che il nostro paese mantenga il suo impegno per il mantenimento della pace e della stabilità in Libano.
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La sicurezza del Soldato in tali contesti, si basa essenzialmente sul proprio equipaggiamento e sull’addestramento ricevuto in Patria. Tuttavia, negli ultimi anni, il personale militare ha visto diminuire sensibilmente i periodi dedicati all’addestramento poiché coinvolto costantemente in attività che si discostano significativamente dalle missioni principali delle Forze Armate, una su tutte, l’Operazione Strade Sicure. Questo continuo impiego in mansioni residuali e di basso livello professionale ha un impatto significativo sulla loro preparazione, sicurezza e benessere psicologico.
L’Operazione Strade Sicure è un programma di sicurezza interna che affianca le Forze Armate alle Forze di Polizia che hanno come compito primario il controllo degli obiettivi sul territorio nazionale. Infatti per il Comparto Difesa la Quarta Missione, “concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni e nello svolgimento di compiti specifici in circostanze di pubblica calamità ed in altri casi di straordinaria necessità ed urgenza” deve essere attivata solo per tali situazioni e per compiti specifici, evitando di impiegare i nostri uomini in servizi statici dispersi nei più disparati e spesso inutili siti. Aumentare il contingente in Patria di ulteriori 2000 uomini da impiegare in postazioni di “guardiania” sarà un’inutile palliativo che non fermerà i flussi di immigrazione dal continente africano, né neutralizzerà altre minacce alla sicurezza del cittadino.
E’ necessario considerare che il depauperamento delle ore addestrative annue del personale militare porta al mancato raggiungimento della prontezza operativa e una perdita di competenze cruciali, che sono necessarie nelle operazioni militari, nonchè richieste dalla NATO.
Inoltre, l’impiego costante delle Unità anche in operazioni di sicurezza interna crea un surplus di lavoro e stress per il personale. Gli impegni prolungati e la pressione costante influiscono negativamente sulla salute mentale e fisica dei soldati, con il rischio di esaurimento e burnout.
È importante sottolineare che i soldati italiani sono professionisti altamente addestrati, pronti a rispondere alle sfide che il paese potrebbe affrontare. Tuttavia, per garantire la loro efficienza e il loro benessere a lungo termine, è fondamentale valutare attentamente l’impiego e assicurare che ciò non comprometta il loro addestramento e la loro capacità di rispondere alle situazioni di emergenza.
In sintesi, l’impiego costante del personale militare in operazioni come Strade Sicure solleva legittime preoccupazioni riguardo alla loro preparazione, al loro benessere. È necessario trovare un equilibrio tra l’adempimento dei tali compiti e il mantenimento della loro prontezza operativa, garantendo che i soldati italiani possano continuare a servire il paese al massimo delle loro capacità.
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