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Shock energetico: Italia paga il gas a 40 euro, gli USA 7. Allarme per l’industria europea

Il settore energetico europeo è nuovamente sotto pressione a causa delle recenti tensioni geopolitiche. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, in un’intervista a La Verità, ha dichiarato: “Dopo l’attacco ucraino il prezzo del Gas si è impennato, a ottobre aumenti del 6-7%. Non c’è un allarme come nel 2022, ma l’ideologia verde accelera la crisi industriale. L’Italia paga 40 euro a megawattora, gli Usa solo 7.”

Impatto dell’offensiva ucraina sui flussi di gas

Nonostante l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, i flussi di gas attraverso il gasdotto che passa per l’Ucraina sembrano mantenere i livelli precedenti. Gazprom conferma di fornire all’Europa 38/42 milioni di metri cubi di gas al giorno attraverso la stazione di Sudzha.

Peculiarità del mercato italiano

Tabarelli ha evidenziato alcune caratteristiche specifiche del mercato italiano: “C’è un elemento speculativo importante e in più l’Italia ha alcune peculiarità come il massiccio uso dei condizionatori (dovuto anche al boom del turismo) e il fatto che quasi metà della nostra produzione elettrica arriva dal Gas.”

Transizione verde: risultati sotto le aspettative

“L’altro elemento di sperequazione é rappresentata dalla transizione green,” ha aggiunto Tabarelli. “Nel 2021, prima dell’inizio della guerra, noi italiani abbiamo importato 29 miliardi di metri cubi di Gas da Mosca su una domanda di 76. Lo scorso anno, invece, ne abbiamo consumati 63 e importati appena 3 dalla Russia.”

Deindustrializzazione e impatto delle rinnovabili

Il presidente di Nomisma Energia ha sottolineato: “Da un lato la domanda si è ridotta in modo pesante a causa del processo di deindustrializzazione che sta colpendo soprattutto Italia e Germania, e dall’altro il grande sforzo delle rinnovabili ha portato in dote l’equivalente di appena di 3 miliardi di metri cubi di Gas aggiuntivi.”

La crisi della “locomotiva Germania”

I dati dell’Ufficio federale di statistica (Destatis) mostrano un quadro preoccupante per l’economia tedesca. A giugno, le esportazioni sono diminuite del 3,4% rispetto a maggio, mentre le importazioni sono aumentate dello 0,3%. Su base annua, la produzione industriale ha registrato un calo del 4,1% a giugno 2024.

Carenza di ordini nell’industria tedesca

Secondo l’indagine dell’IFO Institute, la situazione degli ordini nell’industria tedesca sta peggiorando. A luglio, il 39,4% delle aziende ha segnalato una mancanza di ordini, in aumento rispetto al 38,4% di aprile. Klaus Wohlrabe dell’IFO ha commentato: “La mancanza di ordini sta pesando sullo sviluppo economico della Germania. Quasi tutti i settori sono colpiti.”

Nuove strategie energetiche: il caso della Germania

In risposta alla crisi energetica, la Germania sta esplorando nuove opzioni. Il 14 agosto, l’Ufficio per le Miniere, l’Energia e la Geologia della Bassa Sassonia ha concesso un permesso di 18 anni alla compagnia olandese ONE-Dyas per l’estrazione di gas naturale nel Mare del Nord. Questa decisione, seppur contestata dagli ambientalisti, mira a ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas.

Mentre l’Europa continua a navigare tra le complessità della transizione energetica e le instabilità geopolitiche, il settore del gas rimane un indicatore chiave della salute economica e industriale del continente. La significativa differenza di prezzo tra Europa e USA potrebbe avere implicazioni a lungo termine sulla competitività industriale europea.

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