Servizi segreti, corsa alla successione: la sfida del cambio al vertice
La partita per la successione di Elisabetta Belloni alla guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) si arricchisce di nuovi scenari, in un intreccio che vede protagoniste tutte le forze armate.
Il risiko delle nomine
Bruno Valensise, attuale direttore dell’Aisi, emerge come favorito per la guida del Dis, ma il quadro è più complesso di quanto appaia. Sul tavolo ci sono anche i nomi del generale Francesco Paolo Figliuolo, recentemente nominato vice direttore del’Aise, e di Giovanni Caravelli, attuale direttore dell’Aise.
Il peso dell’Esercito
L’attuale configurazione dei vertici dell’intelligence presenta una particolare concentrazione di ufficiali dell’Esercito: l’Aise vede sia il direttore Caravelli che i due vice (Figliuolo e Zontilli) provenienti da questa forza armata. Proprio Caravelli potrebbe essere in corsa per il Dis, nonostante il suo ruolo cruciale nella gestione del caso Sala lo renda al momento difficilmente sostituibile all’Aise.
La carta Figliuolo
Il generale Figliuolo, già commissario per l’emergenza Covid e per l’alluvione in Emilia-Romagna, rappresenta un’altra opzione di peso. La sua designazione a vice direttore dell’Aise ha suscitato alcune perplessità negli ambienti militari, creando una situazione senza precedenti con tre generali dell’Esercito ai vertici dell’AISE. Due recenti impasse diplomatiche – la diffusione non autorizzata di foto in Niger e una controversa telefonata trapelata prima del crollo del regime siriano – potrebbero portare a due scenari: o un’ulteriore promozione di Figliuolo a direttore dell’AISE, considerando il suo profilo troppo elevato per una posizione subordinata, oppure un ritorno dell’Arma dei Carabinieri nei ruoli chiave dei servizi segreti, da cui appare attualmente estromessa dal governo Meloni sia nel comparto interno che in quello estero.
Il ritorno dei Carabinieri con Cinque
In questo scenario complesso, particolare attenzione merita la figura del generale Mario Cinque, la cui nomina potrebbe riequilibrare l’assenza dell’Arma dei Carabinieri dai vertici dell’intelligence. Cinque, attuale vice comandante dell’Arma e considerato vicino al sottosegretario Mantovano, potrebbe subentrare all’Aisi qualora Valensise venisse promosso al Dis o all’Aise qualora Caravelli dovesse andare al DIS.
Le tempistiche
Fonti accreditate parlano di una decisione imminente, forse già nel prossimo Consiglio dei ministri. La posta in gioco è altissima: il controllo del sistema informativo nazionale in un momento di particolare tensione internazionale, con crisi aperte su più fronti.
Il nuovo assetto
La scelta finale non sarà solo una questione di competenze individuali, ma dovrà tenere conto degli equilibri tra le forze armate e delle diverse sensibilità politiche. Un puzzle complesso che il governo dovrà comporre con attenzione, considerando anche le sfide internazionali che l’intelligence italiana sta affrontando, non ultima la delicata gestione del caso della giornalista Cecilia Sala in Iran.
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