Difesa

Scandalo nelle mense militari in Veneto: alimenti non bio, pietanze preparate giorni prima e consegnate maleodoranti

Una pesante accusa di frode nelle forniture pubbliche con conseguente inadempimento contrattuale sta scuotendo il settore delle mense militari nel Triveneto. Secondo le indagini, l’azienda Elior Ristorazione Spa avrebbe fornito pasti per quattro mense militari, spacciandoli come biologici, ma in realtà utilizzando prodotti convenzionali.

L’inchiesta è partita da un accertamento del Ministero della Difesa sulle forniture alle caserme del Triveneto ed è stata coordinata dal pm padovano Roberto D’Angelo con il supporto dei Carabinieri del NAS. Le intercettazioni hanno rivelato una conversazione in cui si discuteva della falsificazione di bolle per simulare l’acquisto di carne biologica. Inoltre, le telecamere installate nel centro di cottura hanno filmato autisti mentre riscaldavano pasti cucinati in anticipo, consegnati poi nel fine settimana o nei giorni festivi.

Il contratto d’appalto ammontava a 8.159.379,25 euro, e le pratiche scorrette avrebbero consentito risparmi di centinaia di migliaia di euro per l’azienda a scapito della qualità dei pasti forniti alle mense militari.

Materie prime spacciate per biologiche e, al contrario, risultate “convenzionali” come carne bovina, avicola oltreché insalata e uova.

E, ancora, pasti preparati nei giorni precedenti, conservati in frigorifero, riscaldati dagli autisti (nemmeno da personale addetto alla cucina) e consegnati nei giorni festivi e prefestivi come “espressi”: sono le due principali contestazioni che sarebbero confermate da intercettazioni sia ambientali che telefoniche.

Non a caso da alcune caserme destinatarie dei pasti – a Padova la De Bertolini, sede dell’ex ospedale militare, e la Bussolin, sede del Centro rifornimenti Cerimant; a Treviso il 3° Reparto aeromobili dell’Aeronautica militare; in provincia di Bolzano, a Vipiteno il 5° Reggimento alpini “Menini De Caroli” e la caserma Lugramani a Bressanone – erano arrivate proteste per l’arrivo di porzioni andate a male. Porzioni aperte e finite in pattumiera a causa dell’odore nauseabondo che emanavano.

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