Salvatore Alessio, chi era il poliziotto che ha sparato alla madre e poi si è ucciso
Una persona tranquilla, un poliziotto di lungo corso in servizio alla questura di Torino dove nessuno avrebbe mai ipotizzato quanto accaduto. Così viene descritto Salvatore Alessio, l’agente della polizia di stato in servizio alla questura di Torino che nelle scorse ore ha sparato alla madre nella loro casa di Nole Canavese, a nord del capoluogo piemontese, prima di uccidersi. Un gesto così drammatico che per ora nessuno riesce e darsi una spiegazione.
Il poliziotto di 44 anni era addetto alla vigilanza degli ingressi della Questura torinese, era una sorta di biglietto da visita alla porta di ingresso dove ogni giorno tutti quelli che entravano lo incontravano magari chiedendogli informazioni. Negli ultimi giorni però nessuno lo aveva visto in Questura perché Salvatore Alessio aveva preso alcuni giorni di ferie. Così quando non si è presentato al lavoro giovedì mattina, 26 maggio, ovviamente nessuno si è preoccupato ma la tragedia nella casa di famiglia, una villetta di via Grazioli, si era già compiuta.
Poche ore prima l’uomo infatti aveva tentato di uccidere l’anziana madre, Irma Fontanella di 72 anni, raggiunta da un proiettile alla testa sparato da distanza ravvicinata, prima di rivolgere la medesima arma contro se stesso e uccidersi. Probabilmente l’uomo pensava di averla ammazzata quando si è sparato ma la verità su quanto accaduto nelle ore precedenti al fatto sono tutte da ricostruire.
Gli inquirenti stanno setacciando i dispositivi dell’uomo alla ricerca di indizi ma si spera che a raccontare i fatti possa essere la stessa anziana madre, ex cuoca 72enne della casa di riposo di Nole. La donna potrebbe essere rimasta a terra agonizzante per circa 24 ore visto che i vicini, che hanno dato l’allarme, hanno detto di aver udito spari anche il giorno precedente.
L’anziana però resta grave, la settantaduenne è ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Molinette di Torino con un grave trauma cranio facciale. È seguita da neurochirurghi e chirurghi maxillo facciali che si sono riservati la prognosi. Nello stesso ospedale, ma in un reparto ordinario, resta ricoverato anche il marito della donna e padre del poliziotto, un pensionato di 87 anni che non ha assistito alla tragedia perché da qualche giorno era in cura a causa della frattura di alcune costole a seguito di una caduta in casa.
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