SALTANO I VERTICI DEI SERVIZI : ECCO IL VIDEO DEL PAGAMENTO DEL RISCATTO DI GRETA E VANESSA
ha pagato il riscatto per le “cooperanti” rapite in Siria, Greta
e Vanessa; ormai sembra assodato, e all’Aise (Agenzia informazioni e
sicurezza esterna) saltano i dirigenti.
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Un
vero e proprio terremoto quello che ha colpito i nostri Servizi Segreti,
secondo quanto riportato da “Libero”, che ha coinvolto 86
agenti tra dirigenti, capi settore e responsabili di zona in queste
ultime due settimane. A scatenare questa epurazione è la pubblicazione di un video
di al-Jazeera lo scorso ottobre dove veniva affermato che l’Italia
avrebbe pagato il riscatto di 11 milioni dollari per la
liberazione dei Greta Ramelli e Vanessa Marzullo ed in particolare viene
mostrata una fotografia dei soldi che sarebbero poi stati consegnati a
rappresentanti del gruppo terroristico Jabhat al-Nusra che
deteneva le due ragazze.
Secondo
il quotidiano l’operazione avrebbe avuto il nulla osta di Renzi e
soprattutto delsottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti,
che ha per delega la vigilanza sugli 007 nazionali. Ma non c’è solo il caso di
Greta e Vanessa, sempre dal video inchiesta di al-Jazeera apprendiamo che la
pratica del pagamento dei riscatti da parte dello Stato sia pratica abbastanza
comune: viene infatti citato il caso del rapimento dello skipperBruno
Pellizzari e della sua fidanzata da parte di pirati somali per il
rilascio del quale sarebbe stati pagati più di 500 mila dollari. Proprio la
foto degli 11 milioni di dollari, che doveva restare segreta ça va sans dire,
ha innescato il tardivo, forse per non destare sospetti, avvicendemento del
personale dei Servizi, trattandosi di uno scatto evidentemente genuino.
il quotidiano l’operazione avrebbe avuto il nulla osta di Renzi e
soprattutto delsottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti,
che ha per delega la vigilanza sugli 007 nazionali. Ma non c’è solo il caso di
Greta e Vanessa, sempre dal video inchiesta di al-Jazeera apprendiamo che la
pratica del pagamento dei riscatti da parte dello Stato sia pratica abbastanza
comune: viene infatti citato il caso del rapimento dello skipperBruno
Pellizzari e della sua fidanzata da parte di pirati somali per il
rilascio del quale sarebbe stati pagati più di 500 mila dollari. Proprio la
foto degli 11 milioni di dollari, che doveva restare segreta ça va sans dire,
ha innescato il tardivo, forse per non destare sospetti, avvicendemento del
personale dei Servizi, trattandosi di uno scatto evidentemente genuino.
Le
reali responsabilità sarebbero ancora da definire, dato che quel settore
dell’Aise era diretto da Nicola Boeri, a cui è succeduto
nell’aprile del 2014 l’attuale direttore Manenti; come riporta
Bechis nel suo articolo “con la nuova guida dell’Aise la funzione di
Boeri era stata in qualche modo duplicata con la scelta di riportare quel
settore a un uomo del nuovo capo del servizio, Giuseppe Bruni”,
quest’ultimo poi vittima di pensionamento anticipato.
reali responsabilità sarebbero ancora da definire, dato che quel settore
dell’Aise era diretto da Nicola Boeri, a cui è succeduto
nell’aprile del 2014 l’attuale direttore Manenti; come riporta
Bechis nel suo articolo “con la nuova guida dell’Aise la funzione di
Boeri era stata in qualche modo duplicata con la scelta di riportare quel
settore a un uomo del nuovo capo del servizio, Giuseppe Bruni”,
quest’ultimo poi vittima di pensionamento anticipato.
Non
solo. Oltre alla questione del riscatto sembra che il dirigente dell’area
siriana abbia pagato anche per aver addestrato miliziani in
due campi uno al confine con la Giordania e l’altro al confine
con la Turchia, operazione voluta direttamente dal Governo
Monti. I nostri agenti dall’inizio del 2013 avrebbero fornito informazioni
e addestramento ai ribelli anti Assad in campi di
addestramento che erano ben noti alle altre agenzie di intelligence,
soprattutto turche e giordane. Come da copione l’operazione finì nel peggiore
dei modi possibili, con i guerriglieri entrati successivamente a far parte
delle milizie del terrorismo islamico, in particolare dell’Isis e
di al-Nusra.
solo. Oltre alla questione del riscatto sembra che il dirigente dell’area
siriana abbia pagato anche per aver addestrato miliziani in
due campi uno al confine con la Giordania e l’altro al confine
con la Turchia, operazione voluta direttamente dal Governo
Monti. I nostri agenti dall’inizio del 2013 avrebbero fornito informazioni
e addestramento ai ribelli anti Assad in campi di
addestramento che erano ben noti alle altre agenzie di intelligence,
soprattutto turche e giordane. Come da copione l’operazione finì nel peggiore
dei modi possibili, con i guerriglieri entrati successivamente a far parte
delle milizie del terrorismo islamico, in particolare dell’Isis e
di al-Nusra.