Ritardi nei pagamenti TFS agli statali: INPS nel mirino dell’organo di vigilanza
I lunghi tempi di attesa per la liquidazione del trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici continuano a creare malcontento. A sollecitare interventi risolutivi è ora il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps.
Nel corso dell’ultima seduta, il Civ ha approvato una delibera in cui chiede modifiche normative per garantire ai lavoratori della PA di ottenere il Tfs/Tfr in tempi più brevi. L’organismo di vigilanza dell’Istituto di previdenza sollecita inoltre gli organi di gestione a elaborare con urgenza un progetto mirato a tagliare sensibilmente i tempi di liquidazione delle prestazioni.
I ritardi nelle erogazioni del trattamento di fine rapporto sono del resto una piaga di lunga data. Anche la Corte Costituzionale, con una recente sentenza, aveva invitato il legislatore ad affrontare celermente il problema.
Secondo quanto riferito dal Civ, i tempi biblici dipendono non solo dalla normativa ma anche dalla carenza di personale dedicato nei centri Inps e da una formazione carente degli addetti. Fattori questi che stanno facendo lievitare il volume dei ricorsi in alcune aree del Paese.
Numeri alla mano, dal 1° febbraio a metà dicembre sono pervenute all’Istituto oltre 17mila richieste di anticipazione Tfs/Tfr, di cui quasi 6200 risultano attualmente respinte. Migliaia le pratiche ancora al vaglio, mentre solo un esiguo 2200 istanze risultano già evase.
L’Inps, chiamato direttamente in causa dal Consiglio di vigilanza, dovrà dunque correre ai ripari per dare sollievo ai tanti dipendenti pubblici costretti ad attendere anni prima di poter mettere le mani sul Tfr maturato.
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